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I nemici del cuore: L'ipertensione

Quando la pressione sale

L’hanno chiamata il killer silenzioso, perché non dà segni della sua presenza, salvo manifestarsi in tutta la sua gravità quando contribuisce a provocare temutissime complicazioni, come l’infarto e l’ictus cerebrale.

L’ipertensione essenziale, cioè non legata ad alcuna patologia, rappresenta il 95% dei casi di pressione elevata. E interessa più di 10 milioni di italiani, pur se quasi la metà di loro non sa di superare i limiti pressori consigliati. Non solo.

Quanti conoscono la propria ipertensione non sempre seguono i consigli e le cure farmacologiche come dovrebbero, per cui rischiano di trovarsi “esposti” agli attacchi di cuore. Soprattutto se insieme all’ipertensione sono presenti altri fattori di rischio per il cuore e le arterie, come l’ipercolesterolemia, il fumo di sigaretta, il sovrappeso e il diabete.

SISTOLICA O DIASTOLICA?
Nella persona sana la pressione arteriosa sistolica (cioè quella massima, che si registra quando il cuore spinge il sangue nelle arterie) non deve superare i 130 millimetri di mercurio.
La pressione arteriosa diastolica (cioè la minima, che registra le resistenze offerte dai vasi sanguigni al passaggio del sangue) non dovrebbe salire oltre gli 85 millimetri di mercurio.

Ovviamente questi valori sono validi per le persone in buona salute. Per chi è iperteso, oltre a controlli più ravvicinati nel tempo della pressione, il medico può definire obiettivi specifici in base alle condizioni generali dell’individuo e alla presenza di altri fattori di rischio.

Non dimenticare
La pressione va misurata a riposo dal medico, e se possibile sempre nella stessa fascia oraria perché i valori si modificano durante le 24 ore. E dopo qualche minuto di attesa, perché lo sforzo fisico fa salire i valori.

Arterie da proteggere

Prevenire l’ipertensione e ridurre i valori senza ricorrere ai farmaci, almeno nelle forme più leggere di ipertensione, è possibile. Basta seguire qualche semplice regola.

1. Stop al fumo.
Il fumo di sigaretta, oltre ad avere effetti negativi propri sui vasi sanguigni, induce vasocostrizione (restringimento del calibro delle arterie) e quindi aumenta l’ipertensione.

2. Peso sotto controllo.
Nelle forme più lievi di ipertensione perdere pochi chili di peso con l’alimentazione e la regolare attività fisica (anche se il peso è ottimale) può bastare a riportare a valori accettabili la pressione.

3. Occhio alla tensione.
Lo stress eccessivo porta alla produzione di elevate quantità di catecolamine che inducono un restringimento dei vasi sanguigni e un aumento dei battiti cardiaci.

4. Sale al minimo.
Il sale da cucina tende a mantenere liquidi nel sangue, aumentando quindi la “fatica” che il cuore deve fare per spingere il sangue stesso nell’organismo. Non bisogna aggiungere sale agli alimenti.

5. Vegetali a go-go.
Frutta e verdura contengono poche calorie, molte fibre e antiossidanti naturali che proteggono l’endotelio, la parte più interna della parete arteriosa.

IPERTENSIONE: DANNO LENTO E PROGRESSIVO

• La pressione alta porta le arterie a diventare più rigide e quindi meno capaci di rispondere ai bisogni dell’organismo in caso di necessità.

• Nel tempo viene danneggiata anche la membrana più interna dell’arteria, chiamata endotelio, e si possono formare lesioni aterosclerotiche specie in presenza di ipercolesterolemia.

• La rigidità e i restringimenti che si creano nei vasi riducono l’apporto di sangue ed ossigeno al cervello e al cuore che si “sfianca” e si ingrandisce diventando sempre meno attivo.

• C’è il rischio di infarto, se il danno interessa una o più arterie coronarie, o di ictus se il processo colpisce soprattutto i vasi che portano sangue al cervello.

I farmaci antipertensivi

Se il cambiamento dello stile di vita non basta a ridurre la pressione a valori accettabili, il medico ti può indicare uno o più farmaci in associazione per controllare l’ipertensione. Devi sapere che ci sono moltissimi medicinali in grado di ottonere questo risultato, e possono essere divisi in sei grandi gruppi.

• Diuretici
Favoriscono l’eliminazione del sodio e dei liquidi in eccesso.

• Beta-bloccanti
Sono attivi su particolari recettori diffusi nei vasi sanguigni, ma anche in altre zone del corpo, su cui agiscono le catecolamine.

• ACE-Inibitori
Possono essere utilizzati in quasi tutti i pazienti, e agiscono su un particolare sistema di controllo della pressione localizzato nei reni.

• Calcio Antagonisti
Lavorano sui canali del calcio e cellule muscolari, quindi anche sul cuore.

• Antagonisti dell’Angiotensina II
Agiscono sui recettori dell’angiotensina II un ormone che contribuisce a regolare la pressione.

• Alfa-bloccanti
Agiscono su specifici recettori diffusi nell’organismo cui normalmente si legano le catecolamine.

Non dimenticare
La pressione segue il ritmo delle stagioni, per cui in estate, con il caldo, la pressione può calare. Ovviamente questo non significa che tu possa eliminare le cure che stai assumendo. Se hai dei dubbi e ti senti debole, parlane con il medico.

L’“agenda” dell’ipertensione

La cura dell’ipertensione è continua, non occasionale, anche se non hai alcun disturbo. Per questo ti conviene tenere sempre a mente qualche semplice consiglio.

1. Tieni un’agenda.
Soprattutto all’inizio è necessario abituarsi ad assumere i medicinali sempre alla stessa ora. Scrivi su un’agenda i tuoi appuntamenti, i valori registrati dal medico e le cure che stai seguendo.

2. Crea un appuntamento.
Per aiutarti ad assumere le terapie “prendi un appuntamento” con i farmaci. Ad esempio ogni mattina prima di lavarti i denti.

3. Prepara un “pill-box”.
Se sei distratto o comunque ti trovi spesso in viaggio o in vacanza, tieni a portata di mano un “portagioie” con compresse sufficienti per una o due settimane di cura.

4. Se per caso non hai assunto un farmaco, non fare l’errore di dimenticarlo del tutto o di prendere due compresse il giorno successivo. Prima di fare qualsiasi cosa, parlane con il tuo medico.

5. Non smettere mai le cure e non ridurre le dosi dei medicinali senza averne prima parlato con il medico.

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