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Alimentazione: I cibi transgenici fanno male?

L’ingegneria genetica, mediante la manipolazione dei geni, si propone di modificare il DNA di certi microrganismi o di certi vegetali in modo da:

  • ottenere microrganismi programmati alla sintesi di proteine animali o umane di utilità terapeutica, diagnostica o preventiva (es. insulina, vaccini, interferone)


  • produrre animali transgenici a supporto della medicina e della chirurgia


  • ottenere un miglioramento nella produzione quantitativa e qualitativa di piante e animali


  • Gli OGM vengono prodotti da anni, soprattutto all’estero ma anche in Italia, ma egli ultimi tempi sono diventati alimenti molto ""chiacchierati"" in quanto oggetto di studi, di provvedimenti legislativi, e pertanto alla ribalta della stampa e dell’opinione pubblica.

    Le opinioni degli esperti sulla sicurezza, sull’utilità o sul rischio potenzialmente associato a queste nuove tecnologie, sono nettamente discordanti. Per questo riportiamo di seguito una sintesi delle argomentazioni più comuni in favore e contrarie nell’uso degli OGM.

    PARERI IN FAVORE

    L’interesse degli OGM risiede soprattutto nella possibilità nel poter produrre:

  • piante resistenti ai parassiti


  • piante resistenti a condizioni ambientali disagevoli


  • riso e mais arricchiti con acidi grassi insaturi (fattori molto importanti dal punto di vista nutrizionale)


  • frutti conservabili a lungo


  • piante resistenti agli erbicidi comunemente usati in agricoltura


  • sostanze farmacologiche di grande utilità (insulina, interferone)


  • D’altra parte esiste l’opinione basata sul sospetto che le prove scientifiche cui vengono sottoposti gli OGM non siano abbastanza rigorose, e pertanto esistono PARERI CONTRARI al loro utilizzo in quanto ritenuti causa di:

  • possibile comparsa di allergenicità nei consumatori;


  • possibili mutazioni non desiderati nella funzione e nella struttura che produce l’alimento. Questo potrebbe forse portare cambiamenti anche nell’organismo del consumatore. La paura è che gli OGM siano cioè dannosi al soggetto che se ne nutre, nell’immediato e nel lungo periodo, inducendo profonde modificazioni nell’equilibrio biologico;

  • resistenza ai pesticidi, fattore dal un lato positivo ma che dall’altro potrebbe indurre ad un uso maggiore di prodotti chimici;


  • danno alla bio diversità, perché si selezionerebbero le specie vegetali più redditizie a scapito di quelle ritenute meno adatte;


  • timore che gli OGM ""auto - insetticidi"" possano eliminare anche insetti buoni insieme a quelli nocivi;


  • conseguenze di difficile valutazione nel lungo periodo sull’organismo modificato e/o sull’utilizzatore.


  • Comunque è soprattutto la paura del nuovo e dell’ignoto che impedisce il consenso dei consumatori, anche se molti esperti dichiarano preferibile il prodotto OGM a quello trattato con i pesticidi chimici o, tanto più, a quello non trattato ma contaminato da microrganismi o muffe che possono essere altamente tossici per l’organismo umano. I più sono invece preoccupati che un’alimentazione ""artefatta"" soppianti il modo tradizionale di produrre cibo e di conseguenza il modo di alimentarsi.

    In realtà è da millenni che l’uomo opera manipolazioni genetiche di piante e di animali attraverso interventi assolutamente accettati dalla pubblica opinione quali gli incroci selettivi tra specie, le ibridazioni, e, nei vegetali, gli innesti o le talee. Con le nuove tecnologie, sicuramente più sofisticate, sono tante invece le perplessità e la diffidenza.

    E’ tutto allora senza rischi? Certamente no. Gli obbiettivi sono quelli di procedere con cautela nell’immissione sul mercato di nuovi elementi di predisporre e rafforzare i controlli sui prodotti di nuova formulazione: per questo è necessario incrementare gli studi e le ricerche in modo da poter far conoscere meglio limiti e pregi di questi prodotti, per avere certezze in un campo tanto importante ma delicato come quello dell’alimentazione.

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