Insufficienza cardiaca
L'insufficienza cardiaca costituisce, oggi, il problema di maggior peso epidemiologico nelle società occidentali: secondo una ricerca condotta negli USA per conto del Marketing Department of Medtronic Inc. di Minneapolis e confermata dalla HEALTH CARE FINANCING ADMINISTRATION, già nel 1991 l'insufficienza cardiaca costituiva la voce di spesa ospedaliera maggiore, superiore a quella delle neoplasie e dell'infarto miocardico.
Il trend non sembra ridursi, come conseguenza dell'aumento continuo dell'età media della popolazione e dell'estensiva applicazione di cure cardiologiche e cardiochirurgiche, in grado di salvare gran parte dei malati da morte prematura ma non di guarirli. Questo comporta la successiva comparsa del quadro di insufficienza cardiaca in circa il 2.5% dell' intera popolazione dopo i 45 anni
Nel momento in cui il quadro clinico si fa ingravescente, nonostante la corretta applicazione delle cure, la prognosi della malattia è molto severa e il trapianto di cuore rimane l'unica soluzione.
Purtroppo questa efficace terapia è fortemente limitata dalla disponibilità di donatori, risorsa non incrementabile come documenta la media di circa 50-55 trapianti eseguiti ogni anno nel nostro centro dal 1993 ad oggi.
Il trapianto cardiaco, dunque, non può soddisfare le esigenze di cura per tutti i pazienti con scompenso cardiaco grave: emerge quindi la necessità di prevenire piuttosto che di curare l'insufficienza cardiaca, nonché di disporre di soluzioni terapeutiche alternative al trapianto stesso.
Attualmente in Lombardia le strutture cardiologiche specificamente designate alla cura ed all'assistenza dei pazienti con insufficienza cardiaca sono poche e tra queste l'Unità Cardiologica di Cura per l'Insufficienza Cardiaca ed il Trapianto cardiaco costituisce una importante realtà assistenziale che ha eguali solo in riconosciute istituzioni straniere di maggior livello.