Diagnostica primaria: Test ergometrico per cardiopatia ischemica cronica
Avete sofferto di un infarto miocardico acuto oppure di angina instabile o di angina da sforzo. Siete stati sottoposti ad intervento di rivascolarizzazione con by-pass aorto-coronarico o con angioplastica coronarica (PTCA, palloncino e stent).
Il test ergometrico in questi casi ha lo scopo di verificare lefficacia dellintervento di rivascolarizzazione effettuato o della terapia medica in corso.
Pazienti sottoposti a PTCA (angioplastica coronarica con palloncino)
Nei primi sei mesi dopo la procedura esiste il rischio di sviluppare un nuovo restringimento dellarteria coronaria nel punto dove e stata effettuata la angioplastica: il processo di riparazione della ferita provocata dal pallone puo provocare la formazione di una cicatrice esuberante che tende a rioccludere il vaso (re-stenosi). Per tale motivo e inutile eseguire la prova da sforzo in questo periodo perche il test puo essere falsamente rassicurante se eseguito troppo presto oppure indurre a inutili controlli coronarografici se di dubbio risultato (sintomi o modificazioni elettrocardiografiche). A distanza di almeno un anno dallangioplastica, il test ergometrico puo essere riproposto secondo le indicazioni seguenti.
Il test ergometrico nei pazienti cardiopatici e utile:
dopo un infarto miocardico, per valutare la capacita funzionale (la quantita di esercizio sostenibile) e la eventuale comparsa di sintomi o di ischemia nei pazienti infartuati durante/dopo la riabilitazione.
per valutare il significato della ricomparsa di sintomi di natura sospetta dopo un intervento di by-pass o di angioplastica coronarica
per valutare lefficacia della terapia medica in caso di pazienti gia operati o per i quali non sono possibili ulteriori interventi.
per meglio valutare il rischio cardiologico prima di un intervento di chirurgia non cardiaca
Il test ergometrico nei pazienti cardiopatici non e indicato:
quando il quadro clinico e stabile (nessun sintomo, vita attiva senza problemi)
in caso di disturbi di conduzione cronica (blocco di branca sinistra) o di impianto di pace-maker
in caso di aritmia cronica (fibrillazione atriale)
incapacita di sostenere un esercizio fisico adeguato (almeno 6 minuti di cammino a passo sostenuto in leggera salita)
nel sospetto di una nuova fase di instabilita grave, quando i sintomi sono tipici e molto ravvicinati nel tempo (angina instabile).
Autore: Alberto Roghi
Il test ergometrico in questi casi ha lo scopo di verificare lefficacia dellintervento di rivascolarizzazione effettuato o della terapia medica in corso.
Pazienti sottoposti a PTCA (angioplastica coronarica con palloncino)
Nei primi sei mesi dopo la procedura esiste il rischio di sviluppare un nuovo restringimento dellarteria coronaria nel punto dove e stata effettuata la angioplastica: il processo di riparazione della ferita provocata dal pallone puo provocare la formazione di una cicatrice esuberante che tende a rioccludere il vaso (re-stenosi). Per tale motivo e inutile eseguire la prova da sforzo in questo periodo perche il test puo essere falsamente rassicurante se eseguito troppo presto oppure indurre a inutili controlli coronarografici se di dubbio risultato (sintomi o modificazioni elettrocardiografiche). A distanza di almeno un anno dallangioplastica, il test ergometrico puo essere riproposto secondo le indicazioni seguenti.
Il test ergometrico nei pazienti cardiopatici e utile:
dopo un infarto miocardico, per valutare la capacita funzionale (la quantita di esercizio sostenibile) e la eventuale comparsa di sintomi o di ischemia nei pazienti infartuati durante/dopo la riabilitazione.
per valutare il significato della ricomparsa di sintomi di natura sospetta dopo un intervento di by-pass o di angioplastica coronarica
per valutare lefficacia della terapia medica in caso di pazienti gia operati o per i quali non sono possibili ulteriori interventi.
per meglio valutare il rischio cardiologico prima di un intervento di chirurgia non cardiaca
Il test ergometrico nei pazienti cardiopatici non e indicato:
quando il quadro clinico e stabile (nessun sintomo, vita attiva senza problemi)
in caso di disturbi di conduzione cronica (blocco di branca sinistra) o di impianto di pace-maker
in caso di aritmia cronica (fibrillazione atriale)
incapacita di sostenere un esercizio fisico adeguato (almeno 6 minuti di cammino a passo sostenuto in leggera salita)
nel sospetto di una nuova fase di instabilita grave, quando i sintomi sono tipici e molto ravvicinati nel tempo (angina instabile).
Autore: Alberto Roghi