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4 ottobre, il Giorno del Dono

In Italia il 4 ottobre è il Giorno del Dono, una data importante per tutte le organizzazioni del terzo settore. Vediamo di che cosa si tratta e perché per la Fondazione Cardiologia Angelo De Gasperis ETS “vale doppio”.

 

Giornata del dono

Che cos’è il Giorno del Dono

Istituito per iniziativa dell’Istituto Italiano della Donazione (IID), il primo Giorno del Dono della Repubblica Italiana è stato celebrato il 4 ottobre 2015, festa di San Francesco d'Assisi patrono d'Italia.

 

Nelle intenzioni dell’IID, il Gorno del Dono vuole essere un segno forte per valorizzare e coltivare la solidarietà; l'obiettivo è quello di costruire una cultura condivisa del dono, strumento prezioso per uscire dalla crisi economica, di senso, di valori.

 

“Noi doniamo”, rapporto sul dono in Italia

L’Istituto Italiano della Donazione, in collaborazione con CSVnet, cura ogni anno il rapporto annuale “Noi doniamo” che indaga lo stato dell'arte delle tre principali tipologie di dono: la donazione economica (denaro), la donazione di capacità e tempo (volontariato) e donazione biologica (sangue, organi ecc.).

 

Per ciascuno di questi ambiti il rapporto misura le pratiche e la propensione al dono delle persone residenti in Italia, con dati generali accompagnati da approfondimenti tematici affidati ad esperti e centri di ricerca. Sono partner del progetto Osservatorio sul dono: ASSIF, BVA Doxa, Caritas Italiana, Centro Nazionale Sangue, Centro Nazionale Trapianti, CSVnet, EuConsult Italia, FIDAS, Osservatorio di Pavia, Scuola di Fundraising di Roma, Walden Lab.

 

Cosa dice la sesta edizione del rapporto sulle donazioni in Italia

In occasione del Giorno del Dono del 4 ottobre 2023, l’IID ha presentato la sesta edizione del rapporto annuale “Noi doniamo”. La fotografia che ne esce mostra che, dopo i difficili e contrastati anni dell’emergenza pandemica, si colgono segnali positivi in tutte le dimensioni del dono.

 

In altre parole, gli italiani hanno ripreso a donare: se il 2020 è stato l'anno in cui la pandemia ha generato una reazione solidale degli italiani e il 2021 ha registrato difficoltà sia sul fronte dell'impegno economico che di quello del volontariato, nel 2022 si cominciano ad avvertire i primi segnali di ripresa in tutte le dimensioni del dono, anche se i livelli pre-pandemia sono ancora lontani.

 

“Quelle che vediamo – ha commentato il presidente dell'Istituto Italiano della Donazione Stefano Tabòsono solo le prime luci in fondo ad un tunnel ancora lungo. Nel 2022, anno di riferimento di questa edizione dell'indagine, si cominciano ad avvertire i primi segnali di ripresa rispetto alle pratiche di dono degli italiani, dopo i difficili e contrastati anni dell'emergenza pandemica”.

 

“Le organizzazioni del terzo settore – ha proseguito Tabò – hanno dimostrano una sostanziale tenuta e sono state premiate per la loro capacità di reagire e di innovare, anche se la strada è ancora lunga e tortuosa. La sfida è combattere l'astensionismo dal dono e intercettare nuove forme di partecipazione, per coinvolgere sempre più persone a mettersi in gioco ed esprimere concretamente, anche attraverso il dono, il proprio personale contributo”. Una sfida che anche la Fondazione Cardiologia Angelo De Gasperis ETS ha tutte le intenzioni di raccogliere.

 

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Le donazioni economiche

Nel 2022 il numero di cittadini che affermano di aver donato almeno una volta denaro ad un'associazione è salito al 12,8% della popolazione con età maggiore di 14 anni (+ 0,8 %): un trend che ha ricominciato a crescere dopo l'arresto del 2021, quando era stato registrato un calo di 2,3 punti percentuali, arrivando a toccare quota 12% dopo il lieve aumento (dal 13,4% al 14,3%) del 2020 (Istat).

Anche la donazione media sembra essere aumentata passando da 61 euro a 69 euro annuali (dati BVA Doxa)

 

Le donazioni di organi

L’altra dimensione del dono che interessa nello specifico la Fondazione Cardiologia Angelo De Gasperis ETS in quanto sostenitrice del De Gasperis Cardio Center dell’Ospedale Niguarda è quella delle donazioni biologiche e, in particolare, la donazione di organi solidi: il cuore – utilizzato nella pratica del trapianto che permette di salvare la vita di molte persone – è uno di questi.

 

Il rapporto “Noi doniamo” 2023 ci ricorda da questo punto di vista che nel 2022 in Italia i trapianti e le donazioni di organi, tessuti e cellule staminali emopoietiche hanno visto un trend di crescita. La Rete trapianti del Servizio sanitario nazionale ha confermato l'ulteriore aumento rispetto al 2021, completando di fatto il totale recupero dei livelli di attività precedenti all'emergenza Covid, e segnando in molti casi le migliori performance assolute mai realizzate dal sistema trapiantologico nazionale. Il Centro Nazionale Trapianti, che ha diffuso questi dati, sottolinea come le donazioni di organi solidi hanno superato quota 1.800 in un anno. L'incremento delle donazioni ha portato all'aumento dei trapianti: il numero complessivo è stato di 3.887, quasi 100 in più rispetto al 2021 (+2,5%) e secondo miglior risultato di sempre. Ma sono ancora troppi i “no” nelle dichiarazioni di volontà alla donazione depositate nel Sistema informativo trapianti al 31 dicembre 2022.

 

Il senso del dono e la felicità

L’edizione 2023 del rapporto dell’Istituto Italiano della Donazione sul dono “Noi doniamo” mette sotto la lente anche la connessione tra dono e felicità e la sua conferma scientifica. Il rapporto richiama infatti indagini di nuova generazione che, nell'ambito delle neuroscienze, danno una lettura inedita del fenomeno donativo.

 

“Per la prima volta il nostro report riporta una sintesi della letteratura scientifica che mette in relazione i funzionamenti cerebrali con la volontà di donare, sotto determinati stimoli visivi/auditivi”, ha spiegato Cinzia Di Stasio, Segretario Generale IID. “L'indagine che trovate nel capitolo dedicato, realizzato dal Centro di Ricerca di Neuromarketing “Behavior and Brain Lab IULM”, indaga il ruolo di diversi fattori (ormonali, di predisposizione emotiva, fisiologici…) che spingono maggiormente le persone a donare o a non donare. Interessante notare come gli stati emotivi di benessere (la felicità) e l'atto di donazione siano strettamente collegati. La donazione infatti produce una risposta di gratificazione negli individui, inducendoli a provare una sensazione di felicità”.

 

Una ragione in più che ciascuno può aggiungere alla sua motivazione personale al dono.

04/10/2023
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