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17 maggio 2022: Giornata mondiale contro l’ipertensione

Giornata mondiale contro l’ipertensione: perché ci riguarda

Lunedì 17 maggio è la Giornata mondiale contro l’ipertensione: un appuntamento importante per medici e specialisti che si occupano di questa condizione e delle sue conseguenze, ma anche e soprattutto per ricordare a tutti noi che nel mondo intero l’ipertensione arteriosa è la causa principale delle patologie cardiache.

 

Proviamo, allora, a conoscere meglio questo nemico del cuore, tanto più pericoloso per il fatto che, a meno che non raggiunga livelli molto alti, è del tutto asintomatico. Non a caso, l’ipertensione viene spesso definita “killer silenzioso”: “killer” perché scatena una grande quantità di complicanze anche molto gravi, come infarto, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, occlusione delle arterie, rottura dell’aorta, e altri problemi quali ictus, malattie renali, diabete e patologie cerebrali; “silenzioso” perché nella maggior parte dei casi l’ipertensione non provoca disturbi percepibili e ci si accorge di averla solo quando ha già provocato danni all’organismo.

 

 

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Controllare la pressione è importante

Solo misurando la pressione del sangue si riesce a verificare se i livelli sono sotto controllo o hanno “sforato” i limiti di sicurezza. E, siccome il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari aumenta al crescere dei valori pressori, misurare regolarmente la pressione è fondamentale.

 

La pressione ‘minima’ (o diastolica) dovrebbe essere sotto i 90 mmHg (millimetri di mercurio) e la ‘massima’ sotto i 140 mmHg. Se anche uno solo dei due valori supera la soglia, si parla di ipertensione. Per valori tra 130 e 139 di sistolica e 85-89 di diastolica si parla di pressione bordeline, più correttamente chiamata normale-alta.

In entrambi i casi, le linee guida più recenti indicano come obiettivo la riconduzione dei valori entro i 130 mmHg per la pressione sistolica ed entro gli 80 mmHg per la pressione diastolica, cioè al di sotto della soglia massima di normalità.

 

Pressione alta, cause e rimedi

Da che cosa è provocato l’innalzamento della pressione? A seconda delle cause, medici e specialisti distinguono tra ipertensione primaria, o essenziale, e ipertensione secondaria. In quest’ultimo caso è possibile ricondurre l’ipertensione a cause specifiche: agendo sulle cause, si riesce a risolvere anche il problema dell’ipertensione.

Nella maggior parte dei casi però, circa l’80%, la “pressione alta” coincide con un’ipertensione essenziale, che può essere dovuta a un insieme di fattori che è praticamente impossibile individuare e “pesare” rispetto al singolo individuo. In questi casi si interviene direttamente sulla pressione, con terapie farmacologiche volte ad abbassarne i livelli; si ricorre, cioè, ai cosiddetti farmaci ipotensivi.

 

Stile di vita e farmaci ipotensivi

Nel caso di pazienti che riscontrano livelli di pressione borderline, prima di ricorrere ai farmaci si raccomandano modifiche allo stile di vita: adottare una dieta adeguata, fare attività fisica regolare e non fumare – buone abitudini che vale la pena di adottare anche se abbiamo una pressione nella norma, per prevenirne un eventuale innalzamento – possono avere un effetto positivo riducendo i livelli pressori. Se entro tre mesi la pressione non rientra “sotto soglia” con le sole modifiche comportamentali, si introduce anche la terapia farmacologica.

 

Se i valori della pressione collocano il paziente nella fascia dei soggetti ipertesi, il trattamento con farmaci ipotensivi viene adottato da subito. Sarà ovviamente il medico o lo specialista a indicare la terapia farmacologica, ed è importante che il paziente ne segua scrupolosamente le indicazioni, cioè che assuma i farmaci con la frequenza e agli orari prescritti, che non modifichi la terapia senza aver consultato il medico e che non sospenda la terapia di propria iniziativa.

 

Alessandro Maloberti

 

Cardiologia 4

Diagnostica e Riabilitativa

Dipartimento Cardiotoracovascolare Ospedale Niguarda

27/04/2022