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Pazienti cardiopatici e vaccino anti Covid

Perché vaccinare al più presto i pazienti cardiopatici contro il COVID-19?

 

Vaccino anticovid per pazienti cardiopatici

Tutta questione di fragilità

I pazienti cardiopatici corrono lo stesso rischio di ammalarsi di COVID-19 di coloro che hanno il cuore sano. Perché, allora, è importante che rientrino tra le categorie prioritarie per l’assunzione del vaccino?

 

È questione di fragilità. I pazienti con malattie del cuore e dei vasi sono particolarmente fragili e, se vengono colpiti dal virus, possono sviluppare facilmente sintomi gravi e hanno una probabilità decisamente più alta di non sopravvivere a causa degli effetti che il virus stesso produce una volta entrato nell’organismo.

 

Inoltre, proprio per la loro fragilità, i pazienti cardiopatici rientrano tra le categorie di malati per i quali è fondamentale la cosiddetta continuità di cura.

 

 

La priorità nell’ambito del piano vaccinale

Porre i soggetti con patologie cardiovascolari tra le categorie prioritarie per l’assunzione del vaccino contro il Covid-19 è quindi doppiamente fondamentale: da un lato, per proteggerli dai rischi ai quali li sottoporrebbe il virus; dall’altro, perché è il presupposto per garantire loro la possibilità di ottenere le cure necessarie per il cuore anche per tutto il periodo nel quale l’emergenza Covid continuerà a essere una realtà.

 

Doppiamente opportuno, quindi, che venga loro riservata una priorità nell’ambito del piano vaccinale.

 

I pazienti cardiopatici

Poste le ragioni per cui è bene che i pazienti cardiopatici rientrino tra le prime categorie di soggetti da vaccinare per proteggerli dal COVID-19, la Società Italiana di Cardiologia (SIC) delinea anche una specifica scala di priorità nell’ambito degli stessi pazienti con malattie cardiovascolari.

 

 

«La priorità assoluta», afferma la Società scientifica, «devono averla i pazienti cardiologici più gravi con scompenso cardiaco in classi avanzate, con trapianto di cuore e post-shock cardiogeno»: una categoria della quale nel nostro Paese fanno parte oltre 162mila persone, e si tratta di pazienti che «mostrano un elevatissimo rischio di letalità da Covid».

 

A seguire, prosegue la SIC, «vi sono circa un milione e 837mila persone con malattie cardiovascolari, in particolare con cardiopatie congenite, valvulopatie cardiache severe oppure trattate con rivascolarizzazione coronarica percutanea ad alto rischio di recidive» che dovrebbero essere vaccinate subito dopo i 162mila pazienti cardiologici già indicati con priorità assoluta.

 

02/03/2021