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La prima volta del cuore

C’è sempre una prima volta, anche per una visita dal cardiologo. Ecco, quindi, poche semplici informazioni e indicazioni perché questo incontro possa svolgersi al meglio.

 

Chi abbiamo davanti?

In altre parole, che cos’è un cardiologo? Il cardiologo è un medico specializzato nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie non solo del cuore, ma anche dei vasi sanguigni, di adulti e bambini.

 

Quando dobbiamo farci visitare da un cardiologo?
In genere, è il medico di medicina generale a indirizzarci da un cardiologo.
Potrà farlo, ad esempio, se siamo pazienti ‘a rischio’: diabetici, ipertesi, ipercolesterolemici, persone in sovrappeso, fumatori. Oppure potrà suggerirci di sottoporci a una visita cardiologica se registriamo dolore al petto, se avvertiamo alterazioni o mancanza di respiro, se notiamo irregolarità del ritmo, se abbiamo avuto
una sincope…


È prassi consultare un cardiologo anche prima di certi interventi, nell’ambito del cosiddetto check-up preoperatorio.
E ci sono casi nei quali è opportuno un consulto anche per persone sane: ad esempio, per chi si accinge a una pratica sportiva intensiva o per perrsone tendenzialmente sedentarie che decidono di riprendere un’attività sportiva dopo una certa età.

 

Come prepararci alla visita?

Perché il consulto con il cardiologo sia il più completo possibile, è opportuno ‘preparare’ la visita,  rintracciando e portando con noi alcune informazioni:

  • i dati sulla nostra salute: le analisi del sangue più recenti permettono al cardiologo di conoscere i nostri livelli di colesterolo, trigliceridi, glicemia, creatinina ecc. Anche i risultati delle analisi delle urine sono utili;
  • il nostro trattamento medico: prepariamo un elenco dei farmaci e trattamenti che il nostro medico di medicina generale ci prescrive regolarmente o ci ha prescritto nel periodo che precede la visita;
  • una descrizione il più possibile chiara dei nostri sintomi, delle circostanze in cui si manifestano, della frequenza e della durata con cui si presentano, e l’indicazione di quando hanno cominciato a
    comparire;
  •  la nostra storia familiare: diamoci da fare per scoprire se nella nostra famiglia qualcuno ha avuto problemi cardiovascolari in generale e, in particolare, un infarto o un ictus, e a quale età;
  • tutte le altre informazioni e l’eventuale documentazione che il medico che ci ha indirizzato dal cardiologo (in genere il medico di medicina generale, ma in casi particolari il suggerimento può venire anche da un altro specialista) ci ha raccomandato di portare con noi.

 

 


Come si svolge la visita?

Prima visita cardiologicaIl consulto comincia con una ‘chiacchierata’ tra medico e paziente.
Il cardiologo ci interroga per conoscere la nostra storia personale e familiare, per capire quali disagi o sintomi avvertiamo e per sapere se abbiamo abitudini che incidono in positivo o in negativo sulla nostra
salute. Siamo fumatori? Facciamo attività fisica? Complementare a questa conversazione è l’analisi, da parte del medico, dei nostri esami più recenti, a partire da sangue e urine.


Dopo l’anamnesi, il medico ci ‘ispeziona’. Misura i battiti del polso e la pressione del sangue, ausculta il cuore e i polmoni… In buona sostanza, va in cerca dell’eventuale presenza di ‘segnali’ che gli rivelino altre informazioni relative alle condizioni del nostro apparato cardiocircolatorio. In questa fase, potrebbe anche chiederci di compiere qualche esercizio fisico per testare ulteriormente la nostra salute.


Nella “prima visita cardiologica” l’esame clinico viene spesso completato con un ECG (elettrocardiogramma) a riposo. Questo test – non invasivo e che non comporta alcun tipo di inconveniente – permette al medico
di analizzare il battito cardiaco e può, ad esempio, rilevare eventuali variazioni del volume del cuore e alterazioni del ritmo cardiaco, verificare la presenza di eventuali patologie coronariche, intercettare
eventuali prove di attacchi cardiaci pregressi.


Al termine di tutte queste operazioni, il cardiologo riepilogherà per noi gli esiti delle sue verifiche, evidenzierà la presenza di eventuali criticità, ci darà alcuni consigli di comportamento e, se sarà necessario,
ci assegnerà una cura specifica e/o ci prescriverà ulteriori esami per approfondire la conoscenza dello stato del nostro cuore e del nostro apparato circolatorio.

 

15/05/2020