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La posta del cuore - alcuni quesiti

  • Doppio arco aortico all 31esima setimana di gravidanza

    Salve sono alla 31esima settimana di gravidanza e aspetto un bimbo a cui è stato diagnosticato un doppio arco aortico. Mi è stato detto che dovrà subire un intervento. Quali sono le possibilità di riuscita dell'intervento e che conseguenze può comportare questa patologia al mio bambino? Potrò partorire naturalmente o è meglio fare un cesareo? A quanti mesi il mio bambino dovrà subire intervento? Grazie


    Gentilissima Sig.ra,
    il doppio arco aortico non e' una patologia per cui bisogna intervenire alla nascita. Si tratta della presenza di un doppio distretto vascolare come residuo dei primi archi embrionali . La circolazione ematica e' preservata e i bambini normalmente non hanno problemi alla nascita. Puo' partorire naturalmente, dopo di che possiamo con una ecocardiografia perfezionare la diagnosi, se e' necessario si  effettua anche una TAC per vedere meglio lo sviluppo del secondo arco.
    L'intervento cardiochirurgico si deve fare solo se il doppio arco procura una compressione della trachea o dell'esofago, e consiste nella legatura e nell' apertura dell'anello, la maggior parte delle volte in toracotomia sinistra.Quando e' il momento per farlo va visto con la crescita del bambino. Alle volte molte persone non sanno di avere il doppio arco e se ne accorgono anche in eta' adulta quando compare una disfagia per i cibi solidi.
    Quindi non si preoccupi, porti avanti la gravidanza con serenita'.
  • Valvola aortica calcificata

    Buongiorno da circa un anno ho scoperto di avere la valvola aortica calcificata a detta del cardiologo causata da una febbre reumatica in passato ,le volevo chiedere in cosa consiste la chirurgia miniinvasiva e come fare per prenotare una visita .


    Gentile Sig.,

    la chirurgia mininvasiva è una delle opzioni che può essere presa in cosiderazione per il trattamento della stenosi aortica. Le altre opzioni comprendono l'intervento chirurgico classico e la correzione della valvulopatia aortica per via transcutanea.

    La scelta dell'opzione migliore per il suo caso non può prescindere da una valutazione cardiochirurgica completa.

  • Diabetico, fibrillazione atriale e ... viagra

    Sono diabetico e due anni orsono dopo fibrillazione atriale ho subito l'ablazione. Per l'ipertensione assumo 1 cp.Micardis Plus 80/12 al mattino e una cp. Uniprill 5 la sera. Da non molto tempo ho problemi di disfunzione erettile. Posso assumere il Viagra o un equivalente e in che dose?


    Gentile Sig.,

    come probabilmente le avranno già spiegato l'utilizzo di farmaci per la disfunzione erettile và attentamente soppesato nei pazienti con pregressa storia cardiologica e nei pazienti che assumono farmaci che agiscono sul sistema cardiovascolare. Alla base del meccanismo d'azione del viagra c'è un processo molecolare il cui risultato finale si traduce in un aumento della vasodilatazione e quindi una  erezione più vigorosa come conseguenza di un maggior apporto di sangue al pene. Tale vasodilatazione ovviamente agisce anche sul distretto vascolare periferico e questo può comportare un calo dei valori pressori, soprattutto se come nel suo caso, si assumono farmaci antipertensivi. 

    Detto questo le suggerisco di parlarne con il suo medico di fiducia in modo tale da poter escludere insieme eventuali controindicazioni all'utilizzo del farmaco e concordare insieme il dosaggio più adeguato e la concomitante gestione dei farmaci antipertensivi.

  • Farmaci antiaritmici e anticoagulanti

    Nel 2011 ad agosto e ottobre ho avuto due episodi di Fibrillazione Atriale Parrossistica attualmente sono in cura con Almarytm 100mg 2 volte al di e eliquis apixoban 5mg 2 volte al a tuttora non ho avuto più episodi anche se a volte mi capita che il cuore e' come se faccia dei colpi a vuoto la mia domanda è dovrò prendere questi farmaci per sempre? Grazie Buongiorno


    Gentile Sig., 

    i farmaci di cui lei parla rientrano nella categoria dei farmaci antiaritmici (la flecainide) e anticoagulanti (l' apixaban). I farmaci antiaritmici vengono prescritti in persone che come lei hanno avuto episodi di fibrillazione atriale con lo scopo di  prevenire l'insorgenza di nuovi episodi della stessa aritmia. I farmaci anticoagulanti come l'apixaban, invece, sono indicati per ridurre il rischio di eventi cardioembolici che potrebbero verificarsi durante l'insorgenza di nuovi episodi di fibrillazione atriale. Non è facile rispondere alla sua domanda non conoscendo la sua storia clinica completa. Quello che mi sento di dirle è che tale terapia andrà verosimilmente seguita ed eventualmente modificata in base al decorso della sua storia clinica.

    Ne parli con il suo cardiologo di fiducia, sono sicura che saprà consigliarla nel migliore dei modi.

  • Extrasistole e dolori al torace

    Salve, sono una donna di 53 anni vorrei sapere se le extrasistole danno dolori al torace. La ringrazio anticipatamente.


    Gentile Signora,

    le extrasistoli, ossia dei battiti che anticipano i regolari battiti cardiaci, possono avere origine dal tessuto ventricolare o dal tessuto atriale. Non sempre le extrasistoli sono sintomatiche. Quando lo sono vengono avvertite in genere come un battito mancante oppure come palpitazione (più frequentemente questo se più extrasistoli si susseguono in modo ravvicinato).

    Se ha il sospetto di avere un problema di questo tipo le consiglio di parlarne con il suo medico di fiducia per valutare insieme eventuali approfondimenti diagnostici da eseguire e quindi eventuali terapie.

  • Valvulopatia aortica severa

    Valvulopatia aortica severa con dilatazione del bulbo aortico...assenza di ateromasia carotidea...da operare subito o posso stare tranquill?


    Gentile Sig. ra,

    Avendo una valvulopatia aortica severa ritengo sia necessaria una valutazione cardiochirugica per definire l'iter terapeutico da seguire.

  • Pressione arteriosa diastolica e sport

    Ho fatto ecocardiogramma non risulta niente, mentre test da sforzo mi scrivono eccessivo rialzo della pressione arteriosa diastolica, normale la pressione sistolica posso fare sport? Cosa comporta, mi devo preoccupare?


    Gentile Sig.

    secondo le ultime linee guida della Società Europea di Ipertensione Arteriosa, non c'è un consenso unanime sui valori di pressione arteriosa normali in corso di esercizio fisico.  In un ampio numero di studi l’ipertensione da esercizio era definita da una pressione sistolica (la cosiddetta 'massima') ≥210 mmHg nell’uomo e ≥190 mmHg nella donna. Va tenuto presente che l’aumento della pressione arteriosa in corso di un esercizio submassimale fisso è correlato alla pressione arteriosa pre-esercizio, all’età, alla rigidità arteriosa, all’obesità addominale ed in qualche modo è maggiore nelle donne rispetto agli uomini e minore nei soggetti allenati rispetto a quelli non. 

    Detto questo io le consiglierei di monitorare i valori pressori durante la giornata a riposo (bastano alcune misurazioni durante la settimana), di annotarsi su un diario personale tali valori e farli poi visionare al suo medico di fiducia insieme al quale trarrà eventuali conclusioni.

    Per ora mi limito nel darle qualche consiglio su quelle che sono delle corrette abitudini di vita e che incidono anche sui valori di pressione arteriosa: regime alimentare povero di sodio (sale), smettere di fumare (qualora lo facesse), mangiare molta frutta e verdura, eseguire una costante minima attività sportiva (bastano 30 minuti al giorno di camminata veloce da prevedere nella vita quotidiana come andare a lavoro a piedi se può o scendere alla fermata del tram prima).

  • Stato di pre-ipertensione e consigli per migliorare i valori della pressione arteriosa

    Buonasera, sto monitorando la mia pressione da circa 15 giorni per 3 volte al giorno (mattina, pomeriggio sera). I valori ricorrenti variano per la sistolica tra 128 e 112, a parte due episodi di 135 e 139. Per la diastolica i valori variano tra gli 80 e 60 con 3 episodi di 85. In una sola occasione ho rilevato una sistolica di 127 e una diastolica di 94, dopo uno sforzo fisico. E' una cosa normale?  In tale occasione non ho avvertito sintomi di alcun genere ad accezione di un affaticamento dovuto al salire e scendere per le scale. Ricorrono le condizioni affinchè si possa parlare di uno stato di pre-ipertensione?


    Gentile Sig.ra,

    i valori pressori che lei ci riporta in alcuni casi superano quelli che sono considerati i limiti di normalità (130/85 mmHg sono i valori di pressione arteriosa considerata normali a riposo dalle ultime linee guida della società europea di ipertensione arteriosa).

    Prima però di allarmarsi e pensare ad una terapia farmacologica, le stesse linee guida consigliano di modificare le  abitudini di vita al fine di migliorare i valori di pressione arteriosa. Tali modifiche consistono in un regime alimentare a basso contenuto di sodio (sale), smettere di fumare (qualora lo facesse), eseguire un minimo di attività fisica (bastano 30 minuti di passeggiata al giorno). 

    Le consiglio comunque di parlarne con il suo medico di fiducia, in modo che possa seguirla anche solo con dei consigli in questo percorso e valutare insieme l'eventuale introduzione di una terapia farmacologica qualora gli accorgimenti suggeriti non dovessero essere sufficienti.

     

  • Miocarditi

    Buonasera, sono una signora di 36 anni e vi scrivo da Roma. A novembre mi hanno diagnosticato una miocardite autoimmune cronica con BBs. Successivamente mi hanno impiantato un pacemaker bicamerale per brachicardia. Il cuore batte in maniera visibilmente asincrona. Prendo sequacor 2,5 e Luvion 50. Vorrei sapere se devo fare altre indagini o qualche cura diversa. Attualmente ho fatto ecg, ecocardiogramma, risonanza magnetica cardiaca (che ha evidenziato esiti di miocardite). Forza di eiezione 59. Presso il vostro ospedale c'è un centro specializzato per questo tipo di malattia? Grazie per la risposta.


    Gentile Sig.ra,

    le miocarditi costituiscono un disturbo infiammatorio del tessuto cardiaco che può essere causato da agenti infettivi (virus, batteri) oppure, come sembra essere nel suo caso, possono essere la manifestazione di malattie autoimmunitarie sistemiche. La gestione diagnostico/terapeutica della miocardite va gestita caso per caso ed è difficile dirle tramile mail quale è la terapia più appropriata per il suo casi specifico. Nel nostro centro i pazienti affetti da tale patologia sono seguiti dai medici della cardiologia 2, insufficienza cardiaca e trapianti, per cui qualora lo desiderasse potrà prendere un appuntamento per visita ambulatoriale con uno dei nostri specialisti.

  • Attacchi di tachicardia sinusale

    Buongiorno, Da anni soffro di attacchi di tachicardia sinusale con , in certi periodi, frequenza giornaliera. Episodi per la maggior parte con battitii da 90/100 al minuto che si risolvono nel giro di pochi minuti/1h. Alcune volte punte anche di 130/140 battiti. Una volta al PS sono stati registrati 149 battiti ma a fine episodio sono stato dimesso con nota legata a uno stato d'ansia. Visite ed esami ne ho fatti e non ultimo un holter di 7gg ed Eco in cui non risulta nulla. Questa convivenza non riesco a spiegarmela , ho lavorato anche su me stesso ma non c'è stato nulla da fare. Gli episodi si ripetono spesso al mattino dopo essermi alzato e alcune volte alla sera/notte. A volte arrivano improvvisamente e altre piano piano. Mi domando , è tutta colpa dell'ansia? E il caso che io veda un Aritmologo? Grazie.


    Gentile Sig.,

    l'ansia può essere considerata un cosiddetto trigger di una tachicardia sinusale ma sicuramente vanno escluse altre cause. Fondamentale a mio avviso è controllare che ci sia un corretto funzionamento della ghiandola tiroide: infatti un aumento degli ormoni tiroidei in circolo può essere causa di alterazioni del ritmo. Come lei suggerisce credo sia utile una valutazione cardiologica (aritmologica) anche per una corretta analisi dei tracciati elettrocardiografici che le sono stati fatti durante i diversi accessi in pronto soccorso.

    Non esiti a contattarci per ulteriori domande.

    Cordialmente.

    Dr. Marisa Varrenti

  • Valori pressori

    Buongiorno, volevo un vostro parere sulla mia situazione relativa alla pressione. Ho sempre avuto la pressione bassa (100/70). Negli ultimi due anni, quasi sempre di sera, si sono verificati una decina di episodi di innalzamento della pressione a 140/95 senza un motivo apparente (no tensione, no stress, no sforzi, no emozioni forti. Aggiungo che non bevo, non fumo, ma sono in sovrappeso: 68 kg per 1,58m a 39 anni). Me ne accorgo perché mi viene un forte mal di testa tra gli occhi. La pressione rimane così per circa un paio di ore per poi scendere da sola a valori ottimali e il giorno seguente crollare a 90/60. Attualmente con questo caldo la pressione risulta sempre su questi valori nonostante le due bustine giornaliere di integratori, ma nell'ultimo mese ho avuto comunque due episodi di innalzamento pressorio. Ho fatto a marzo l'holter pressorio e ci sono questi innalzamenti (questa volta asintomatici) in fase post prandiale, ma il cardiologo dice che risulta tutto nella norma. Anche a livello cardiologico non risulta niente e la tiroide è a posto. Volevo chiedere a voi se ritenete necessario un approfondimento della situazione con esami specifici oppure no, nel caso cosa pensate possa essere. Vi ringrazio anticipatamente per la risposta. Cordiali saluti e buon lavoro.


    Gentile Sig.ra,

    i valori pressori che lei descrive sono da considerarsi ancora nei limiti della norma. E' del tutto normale che la pressione arteriosa fluttui di un certo grado durante la giornata. Le consiglio in ogni caso di provare a modificare, se non lo ha già fatto, lo stile di vita (alimentazione iposodica ed ipocalorica + attività fisica aerobica). Queste modifiche hanno effetti benefici non solo sul peso corporeo, ma anche sui valori della pressione arteriosa.

    Per ulteriori chiarimenti non esiti a ricontattarci.

    Cordiali saluti,

    Dott. Domenico Sirico

  • Sospetta sindrome di Brugada

    Buon giorno, mi è stata diagnosticata un sospetta sindrome di Brugada tipo 2. Non ho sintomi ma vorrei approfondire al fine di chiarire se sono affetto da tale patologia e eventualmente a quale grado di rischio sono.


    Gentile Sig.,

    considerando il fatto che lei non ha mai avuto sintomi (sincope, palpitazioni), le è stato diagnosticato un pattern ECG di Brugada tipo 2, e quindi non la sindrome. Questo pattern potrebbe anche non essere indicativo di malattia di Brugada (solo il tipo 1 lo è sicuramente), ed il suo rischio di eventi patologici è molto basso. 

    Detto ciò, è consigliabile eseguire una valutazione aritmologica clinica per indagare la sua familiarità e per verificare con eventuali opportune manovre che il suo ECG non si modifichi in un pattern di tipo 1, il che identifica una classe di pazienti a più alto rischio di eventi.

    Le consigliamo , dunque, di rivolgersi al suo cardiologo (aritmologo) di fiducia oppure di prenotare una visita presso il nostro ambulatorio di aritmie.

    Non esiti a ricontattarci per eventuali ulteriori chiarimenti.

    Cordiali saluti,

    Dott. Domenico Sirico

  • Pressione sotto sforzo

    Buon giorno, Ho 68 anni, peso 63 kg e sono alta 169 cm. Ho eseguito recentemente una ECG sotto sforzo e anche se i battiti cardiaci erano nella norma (109 BPM) la pressione arteriosa è salita a 90/210 mmHg. Il medico ha considerato questi valori patologici, vuole darmi una terapia e non è disposto a rilasciare un certificato per la palestra . L'EGC era nella norma e la mia pressione senza sforzo è intorno ai 80/130 e spesso anche più bassa. Vorrei sapere se la mia pressione sotto sforzo è davvero così patologica?


    Buon giorno,

    dai dati che emergono dal suo test da sforzo lei presenta un profilo pressorio di tipo ipertensivo, in altri termini la sua pressione arteriosa si eleva più del dovuto durante lo sforzo fisico e suggerirei, se non è stato già fatto, di provare ad intervenire su alimentazione ed attività fisica per migliorare i valori pressori da sforzo. Se ciò non bastasse la terapia farmacologica può rappresentare un'alternativa. L'attività fisica cui lei dovrebbe dedicarsi è, però, quella di tipo aerobico (corsa, nuoto) e non quella di tipo isometrico tipica della palestra.

    Per ulteriori chiarimenti la invito a rivolgersi al suo cardiologo di fiducia.

    Non esiti a ricontattarci per ulteriori chiarimenti in materia.

    Cordiali saluti,

    Dott. Domenico Sirico

  • Aumento della frequenza cardiaca

    Salve volevo un parere su un mio problema: ho fatto la prova da sforzo prima di iniziare la prova da sforzo avevo ritmo sinusale 112 battiti facendo la prova da sforzo non è stato registrato alcuna tachicardia con pressione arteriosa sempre 130/80 con battiti massimi arrivati a 154. Come si spiega? Grazie


    Gentile Sig.,

    durante uno sforzo fisico, l'aumento della frequenza cardiaca rispetto ai valori di base, rappresenta una fisiologica risposta dell'organismo all'aumentata rischiesta di ossigeno da parte dei tessuti.

    A riposo il cuore 'consuma' circa 250 ml di sangue al minuto e questo consente una portata cardiaca (cioè il flusso di sangue per il funzionamento dell'intero organismo) di circa 5 litri/minuto. Durante lo sforzo, la portata cardiaca può aumentare di 4-5 volte e di conseguenza, anche il consumo del cuore, che può aumentare fino a 5-6 volte i valori di base.

    Il consumo di ossigeno del cuore è determinato dalla frequenza cardiaca (battiti/minuto) e dalla pressione arteriosa. Durante lo sforzo, la frequenza cardiaca aumenta così come la pressione arteriosa sistolica (la massima). Il prodotto tra la frequenza cardiaca massima e la pressione sistolica massima raggiunti durante lo sforzo rappresentano un buon indice del consumo di ossigeno del cuore.

    La frequenza cardiaca massima raggiungibile durante uno sforzo è correlata all'età da una relazione lineare che viene calcolata con la formula seguente:

    FCMT=220-età (FCMT= frequenza massima teorica). Quando si supera l'85% della FCMT il cuore è in condizioni di massimo consumo di ossigeno. 
    Spero di aver risposto almeno in parte alla sua domanda.

    Non esiti a contattarci per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr. Marisa Varrenti

  • Difetto canale atrio-ventricolare alla 16a ettimana di gestazione

    Salve mi chiamo C. sono incinta alla 16 settimana di gestazione. E' stato diagnosticato un difetto canale atriventricolare completo (ecografia di 2 livello). Sono molto preoccupata aspetto con fiducia vostro consulto. Grazie


    Gent.le Sig.ra,
    il canale atrio-ventricolare completo é una cardiopatia complessa che può essere trattata efficacemente con ottimi risultati con un intervento cardiochirurgico che  generalmente viene effettuato verso i sei mesi di vita.
    Cordialmente.
    G.Vignati

  • Lo scompenso può anche sparire o ridursi notevolmente?

    Mi è stato diagnosticato uno scompenso cardiaco in seguito a una debolezza che ho riscontrato facendo sforzi di bassa intensità. Mi chiedo se lo scompenso può anche sparire o perlomeno ridursi notevolmente.


    per scompenso cardiaco si intende quel quadro clinico secondario ad un 'anomalo' funzionamento del cuore che perde la sua capacità di assicurare ai tessuti del proprio organismo la quantità di sangue, e quindi di ossigeno, necessaria per lo svolgimento delle proprie attività. Diversi sono i farmaci che vengono usati per la terapia dello scompenso cardiaco. Le diverse classi di farmaci disponibili agiscono a livello di meccanismi cruciali coinvolti nella genesi di questa sindrome. Le principali classi di farmaci sono rappresentate dai beta-bloccanti, dagli ACE-inibitori, dai diuretici, dagli antagonisti dei ricettori dell’angiotensina (conosciuti anche come “ARB” o “sartanici”) e, in casi specifici, dalla digitale e dai vasodilatatori.

    Attraverso la terapia medica si può ottenere un miglioramento della sintomatologia, ma molto dipende molto dalla gravità del quadro di scompenso e da altre variabili, non meno rilevanti, come ad esempio la presenza di altre malattie concomitanti.

     

  • Tatuaggi e endocardite

    Sono una giovane mamma operata per sostituzione valvola aortica a seguito di stenosi sottovalvolare aortica congenita, ad oggi non assumo nessun medicinale, ad eccezione di amoxicillina come profilassi per endocardite batterica per sedute odontoiatriche.

    Volevo chiedere se ci sono controindicazioni nel fare tatuaggi e nel caso, se devo sottopormi a profilassi per endocardardite in che dosi.


    Gentile giovane mamma,

    sebbene ad oggi non esistano dei dati precisi relativi all'incidenza di endocardite in pazienti portatori di protesi valvolare, che si sottopongono a tatuaggio e/o piercing, sono sempre più numerosi i casi di endocardite successivi a questa pratica.

    E' per questo motivo che la pratica del tatuaggio e/o del piercing è fortemente sconsigliata nei pazienti che come lei sono portatori di protesi valvolare.

    Dr. Marisa Varrenti

  • 72 anni - atrio severamente dilatato

    Da controllo con ecografia al cuore è risultato che l'atrio sinistro risulta severamente dilatato (area cm"28 volume 100) è consigliabile una terapia con farmaci? P.M.


    Gentile P.M.,

    la sola presenza di dilatazione atriale sinistra non pone indicazione a terapia medica ma bisogna escludere la sua associazione ad altre patologie come ad esempio patologia a carico della valvola mitralica (che però sarebbe emersa dopo lo stesso esame ecocardiografico) oppure la presenza di ipertensione arteriosa e fibrillazione atriale che spesso si associano a dilatazione atriale sinistra.

    Le consiglio quindi di far visionare il referto ecocardiografico dal suo medico di fiducia che potrà consigliarla riguardo eventuali approfondimenti clinico diagnostici da eseguire.

    Dr. Marisa Varrenti

  • Pervietà del setto interatriale e ... i viaggi in aereo

    Gent.mi Dottori, vorrei chiedervi un parere per mio figlio che ha 9 anni. alla nascita gli è stato diagnosticato un piccolo problema al cuore: trattasi di pervietà del setto interatriale (del diametro di 2mm) a livello della fossa ovale. Anche a tutti i successivi controlli è rimasto tutto uguale. I cardiologi che lo hanno visitato mi hanno detto che non ci sono controindicazioni ad attività fisica anche agonistica. L'unica controindicazione è l'attività subacquea con bombole. In previsione di un viaggio in aereo in Germania volevo chiedervi se ci sono controindicazioni per la pressurizzazione dell'aereo oppure no.


    Gentile Sig. ra M.,

    non vi è nessuna controindicazione per suo figlio ad un viaggio in aereo.

    Parta pure tranquillamente.

    Dr. Gabriele Vignati

  • Improvvisa tachicardia - 41 anni

    Gentile dott. è normale avere improvvisa tachicardia dopo aver asportato 4 anni fa la tiroide in toto? Assumo 125 gr Eutirox. Grazie.


    Gentile Signora,

    la tachicardia può presentarsi per diversi motivi anche semplicemente in seguito ad uno sforzo fisico come risposta fisiologica dell'organismo. 

    Nel suo caso potrebbe essere necessario eseguire un controllo degli ormoni tiroidei per verificare il corretto dosaggio di Levotiroxina (Eutirox) assunta. Un eventuale sovradosaggio potrebbe associarsi a tachicardia.

    Ne parli comunque anche con il suo medico di fiducia per escludere altre possibili problematiche.

    Dr. Marisa Varrenti

  • Stent cromatici e Sildenafil

    Messo due stenti cromatici da 4 mesi la visita cardiologica e ecc e prova a sforzo tutto bene posso prendere il sildenafil da 25g?


    Gentile Sig. Alberto,

    il sildenafil per le sue proprietà farmacologiche e il suo meccanismo di azione può essere considerato un farmaco con potere vasodilatatore che agisce non solo a livello dei corpi cavernosi, favorendo quindi l'erezione, ma anche a livello sistemico, sebbene in maniera modesta, potendo quindi determinare un abbassamento della pressione arteriosa. Prima di iniziare la terapia con Sildenafil è opportuno che i pazienti con malattia coronarica e, più in generale, in cura con farmaci attivi sul sistema cardio - circolatorio, siano valutati dal cardiologo di fiducia, che dovrà consigliare i modi di assunzione e le dosi adatte nel singolo caso (il farmaco è disponibile in c. da 25, 50 e 100 mg). 

    Le consiglio quindi di rivolgere la stessa domanda al suo cardiologo che sulla base della terapia da lei assunta saprà indicarle, in caso di non controindicazione all'utilizzo del farmaco, i modi ed i tempi di somministrazione.

    Dr. Marisa Varrenti

  • Angioplastica e attività in montagna (1500-1800 m)

    In seguito a controlli sono risultato affetto da scompenso cardiaco acuto con extrasistole ventricolare e cardiomiopatia dilatativa ipocinetica (FE 28%). Sono stato sottoposto ad angioplastica al tratto medio della coronaria circonflessa. Dopo circa un mese di terapia farmaceutica, le aritmie sono praticamente scomparse e l'FE è al 34-36 %. Premesso che sono un ex fumatore che finora svolgeva moderata attività fisica (escursionismo alpino e bici da corsa) mi domando se è possibile avere una valutazione delle cause che hanno portato a questa situazione, quali potrebbero essere i margini di ulteriore miglioramento e se una moderata attività in altitudine (1500-1800 metri) può considerarsi benefica o pericolosa.


    Gentile Sig. Domenico,

    mi sembra di capire da quello che ci scrive che la sua patologia cardiaca di base sia di natura ischemica. In questo caso i principali fattori di rischio correggibili sono l'abitudine tabagica, il diabete, il sovrappeso, l'ipercolesterolemia e l'ipertensione arteriosa. Leggendo la sua storia mi sembra di capire inoltre che ci sia stato un discreto miglioramento dopo un solo mese di terapia farmacologica. Non è escluso, ma neanche scontato, che possa esserci un ulteriore miglioramento nei mesi a seguire, proseguento la terapia e le indicazioni che i suoi cardiologici di riferimento le avranno sicuramente dato.

    Per quanto riguarda l'attività in montagna, bisogna considerare i diversi fattori che differenziano l'ambiente montano da quello di pianura, in primo luogo l'altitudine e la temperatura. L'incremento di altitudine comporta una minore concentrazione di ossigeno nell'aria che respiriamo. Poiché il sistema cardio - respiratorio serve a portare ossigeno all'organismo, si potrebbe pensare che ogni incremento di altitudine comporti un aumento di lavoro per cuore e polmoni, perché garantiscano un'adeguata ossigenazione. Per quanto riguarda invece la temperatura, bisogna considerare che le basse temperature hanno un effetto vasocostrittore, ed è ben noto come il paziente con angina pectoris subisca un incremento degli episodi anginosi nei mesi invernali, e il paziente iperteso debba stare più attento alla propria pressione nello stesso periodo. Poiché in montagna sono più frequenti le brusche variazioni di temperatura, sarà da queste che dovrà guardarsi prendendo le ragionevoli precauzioni che consistono in un'adeguata scelta dell'abbigliamento e delle ore del giorno in cui dedicarsi all'attività fisica all'aria aperta.

    Per quanto riguarda il paziente cardiopatico in generale possiamo dire che la montagna va evitata se si è in una fase di instabilità. In tutti gli altri casi non esistono divieti assoluti a patto di non modificare le proprie abitudini e di non sottoporsi a sforzi cui non si è abituati. 

    Quello che le consiglio infine è di parlarne con il suo cardiologoco di fiducia prima di organizzare una partenza in montagna, in modo che possa controllare le sue condizioni cliniche generali e consigliarla nel modo migliore in merito ad eventuali modifiche terapeutiche o altre indicazioni mirate al suo caso specifico.

    Non esiti a contattarci per ulteriori domande.

  • Giancarlo, 44

    Buongiorno, vi descrivo brevemente la problematica. Valvola aortica bicuspide, aneurisma del bulbo artico 48 all'ultimo eco. Tale valore è sempre stato monitorato dall'età di 14 anni ed è rimasto quasi stabile con insufficienza valvolare moderata . Episodio recente di endocardite da streptococco che ha generato un insufficienza di grado severo della valvola aortica con conseguente dilatazione del ventricolo sinistro. Consultato il cardiochirurgo che a breve interverrà sia sulla valvola che sull'aorta. Credo che la sostituzione della valvola sia necessaria in conseguenza dei danni arrecati dall'infezione tuttavia i valori dell'aorta sono ancora nei limiti e mi lascia perplesso la decisione del cardiochirurgo di voler sostituire anche il tratto dell'aorta. Inoltre in questi casi ci sono alternative all'intervento tradizionale? Grazie


    Gentilissimo
    sulla base dei dati riportati, ritengo che lei è affetto da una insufficienza aortica severa postendocarditica, in una nota valvola aortica bicuspide con dilatazione subcritica dell'aorta ascendente.
    La dilatazione del ventricolo costituisce di per sé una indicazione alla sostituzione valvolare aortica (meno probabile la riparazione). 
    Stante i diametri dell'aorta ascendente vi è indicazione a contemporanea sostituzione dell'aorta ascendente. 
    L'intervento è effettuato in circolazione extracorporea, attraverso sternotomia, eventualmente con approccio miniinvasivo.
    Non esistono sino ad oggi procedure alternative percutanee. 
    A disposizione per ulteriori necessità
    Cordiali saluti
    Claudio F. Russo

  • Placche aterosclerotiche carotidee - Salvatore, 60

    ho smesso di fumare da un paio di anni , e nell'ultima ecodopler alle carotide non risultano piu' placche coccigege . E' DIFFICILE CHE LE PLACCHE SPARISCONO DA SOLE , FORSE PERCHE' PRENDO IL TORVAST OGNI GIORNO DA DUE ANNI. Gradirei suo parere grazie .


    Gentile SIg. Salvatore,

    l'aterosclerosi è una malattia sistemica la cui lesione fondamentale è costituita dalla presenza di placche ateromatiche.  Numerosi studi hanno dimostrato come  in presenza di fattori di rischio, quali ad esempio l’ipertensione arteriosa e l’iperlipidemia, le lesioni aterosclerostiche progrediscano nel tempo e allo stesso tempo numerosi trial hanno dimostrato come attraverso la correzione di tali fattori di rischio sia possibilie arrestare la progressione e talvolta far regredire l'aterosclerosi. Quindi per rispondere alla sua domanda, è verosimile che la correzione dei suoi fattori di rischio, ossia la cessazione dell'abitudine tabagica e la correzione dei valori di colesterolo, abbiano contribuito ad una regressione delle  placche aterosclerotiche carotidee.

    Spero di aver risposto alla sua domanda in modo chiaro.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

  • Attività sportiva (pesi in palestra) e abbassamento della vista

    Quando mi alleno con i pesi in palestra mi si abbassa la vista e vedo appannato... Ho fatto una visita sportiva agonistica e l'ho superata brillantemente (quando corro non mi accade questo abbassamento della vista). Ho fatto una visita dall'oculista e lui mi ha detto che tranne una leggera ipermetropia la pressione del mio occhio è ok! Cosa può essere?


    Gentile A.V.,

    quello che potrebbe accadere mentre lei solleva pesi in palestra, è il verificarsi di una situazione che in medicina prende il nome di manovra di valsava ossia espirazione forzata a glottide chiusa. In tale circostanza si crea un aumento dlla pressione intra-toracica che contrasta il ritorno di sangue venoso al cuore. Ne consegue una riduzione della pressione arteriosa sistemica che potrebbe palesarsi con quello che lei avverte come calo della vista e visione offuscata.

    Quello che le consigliamo tuttavia è di parlarle anche con il suo medico di fiducia il quale, conoscendo la sua storia clinica completa, potrà rassicurarla ulteriormente escludendo altre eventuali problematiche.

    Cordialmente

  • Cardiopatia e ... viaggi in aereo

    Posso viaggiare in aereo sono cardiopatica?


    Gentile Sig.ra Maria,

    essere affetti da una patologia cardiaca non è una controindicazione assoluta a prendere un aereo ma bisognerebbe capire da cosa esattamente lei è affetta. Provi a scriverci con maggiore dettaglio la sua storia clinica e proveremo a rispondere alla sua domanda. 

    Intanto le riporto di seguito l'indirizzo dove potrà trovare un interessante articolo scritto dai colleghi del nostro centro sull'argomento: http://www.degasperis.it/area_pazienti/articoli/215/cuore_e34in_alta_quotae34.html.

    Non esiti a contattarci per ulteriori dubbi.

    Cordialmente

     

  • Tachicardia notturna

    Salve, ho 42 anni. Lo scorso anno ho cominciato a soffrire di tachicardia e ho avuto anche degli episodi di tachicardia notturna che tuttora permangono. Il tutto è stato attribuito ad una tiroidite subacuta ( ma con valori ematici tiroidei normali) che poi ho curato e che pare risolta già da mesi. Il problema è che purtroppo mi capita ancora di svegliarmi all'improvviso di notte, come se avvertissi una sensazione di pre tachicardia. Ho giusto il tempo di mettermi a sedere sul letto, e poi i battiti impazziscono per alcuni minuti. Li sento in gola. Cerco di respirare lentamente e di gestire la cosa, ma non è semplice. Poi, lentamente,i battiti tornano normali. Mi rimane però un senso di nausea, spossatezza e ovviamente tanto spavento. Ho fatto gastroscopia per valutare problemi digestivi e la diagnosi è di ernia iatale e reflusso (che curo comunque da tempo con Nexium e antiacidi e che, a parte un inspiegabile bruciore alla lingua, non mi danno fastidi importanti). Prendo mezza compressa di Lobivon dal periodo della tiroidite. Ho fatto ecg, ecocardiogramma, holter. Tutto negativo. Le volte in cui sono andata in pronto soccorso (qui non abbiamo ospedale ma solo un pronto intervento) le crisi di battiti erano rientrate e spesso nemmeno mi veniva fatto ecg. La sera prendo il Lexotan per cercare di aiutare un riposo sereno. Ma ultimamente faccio le ore piccole proprio per paura di dormire e di avere problemi. Se poteste darmi una mano a capire, vi sarei davvero grata.


    Gentile Signora Melissa,

    in merito al racconto sulla sua storia clinica quello che ci sentiamo di consigliarle è di ripetere un holter ECG delle 24 ore che sarà determinante solo se ci saranno gli abituali disturbi che riferisce durante il tempo della registrazione. Se così non dovesse essere l'Holter andrà ripetuto sino ad avere una registrazione con i sintomi.

    Alla luce dei dati holter potrebbe poi essere necessario un adeguamento della terapia che sta attualmente assumendo e per questo dovrà fare riferimento al suo cardiologo di fiducia.

    Inoltre cerchi di riposare durante le ore notturne, dormire un numero di ore sufficienti, la aiuterà a stare meglio.

    Dr. Marisa Varrenti

    Dr. Maurizio Lunati

  • Fibrillazione atriale e cardioversione elettrica - 77 anni

    Buon giorno, mi è stata diagnosticata una "Fibrillazione atriale" e dopo avere iniziato la cura sotto controllo del warfarin, il medico mi ha prospettato una non ben identificata "scossa" al cuore che dovrebbe risolvere il problema. Io non amo interventi invasivi o quanto meno non conosciuti e chiedo a voi esperti se è da fare e cosa è... grazie tante


    La fibrillazione atriale è un disturbo del ritmo cardiaco che interessa circa il 2% della popolazione generale. Quella che lei chiama 'scossa' si chiama in gergo medico cardioversione elettrica. E' una procedura che viene fatta in sedazione profonda, quindi  con assistenza anestesiologica, e che consiste nell'erogare una scossa elettrica tramite delle piastre adese sul suo torace in modo da resettare il sistema di conduzione elettrica del suo cuore che quindi dovrebbe tornare ad avere un ritmo sinusale. La percentuale di successo della procedura dipende da diverse variabili come ad esempio le caratteristiche anatomiche delle sue camere cardiache e il tempo di insorgenza dell'aritmia. 

    Come le avrà già spiegato il suo medico prima di organizzare tale procedura è necessario che passi un tempo minimo di 40 giorni in terapia anticoagulante ottimizzata. A discrezione del medico che la seguirà potrà essere necessario l'esecuzione di un ecocardiogramma transesofageo il giorno stesso della procedura per escludere la presenza di formazioni trombotiche all'interno delle cavità cardiache.

    Spero di essere stata esauriente e di aver risposto almeno in parte alla sua domanda.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

    Dr. Marisa Varrenti

  • Angioplastica coronarica - quali percorsi di follow up?

    Salve ho 45 anni e ho fatto il 23 gennaio scorso un angioplastica con due stend perché avevo la coronaria DX completamente occlusa .Non ho avuto infarto.Vorrei sapere ora quali controlli fare per sincerarmi delle mie condizioni e vivere una vita normale.Grazie di Cuore


    Gentile Sig. Antonio

    nei pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica con impianto di stent generalemente vengono proposti diversi percorsi di follow up in base alle caratteristiche cliniche del paziente, a quelle della procedura eseguita ed infine in base alla funzione sistolica del cuore post-rivascolarizzazione.

    La sua descrizione non è tuttavia completa, ma è possibile ipotizzare che in assenza di una sindrome coronarica acuta e quindi di un danno miocardico infartuale, la sua funzione cardiaca risulti conservata. Inoltre, sembra che lei sia affetto da una coronaropatia monovasale (solo la coronaria destra è stata rivascolarizzata). In base a tali reperti sarebbe consigliabile una visita cardiologica clinica a 3-6 mesi dalla rivascolarizzazione ed un eventuale test di ischemia residua entro i 12 mesi.

    Tuttavia, per una migliore valutazione del suo profilo di rischio ed una successiva specifica pianificazione del follow up, le consiglierei di rivolgersi al suo cardiologo di fiducia o all'equipe medica che ha eseguito l'intervento di rivascolarizzazione percutanea.

    Non esiti a ricontattarci per eventuali ulteriori chiarimenti.

    Cordiali saluti,

    Dott. Domenico Sirico

  • Riduzione della funzione cardiaca globale

    Salve...... ho mio padre che a seguito di un infarto e di angio plastica d urgenza,sta avendo dei seri problemi di ritenzione idrica....Ogni 7/10 giorni va in affanno ....si può allungare questo periodo....e quando va in crisi respiratoria cosa fare nell'immediatezza.....????


    Gent.ssimo Sig. S.C.,

    Dalla descrizione da lei fatta, mi sembra di capire che suo padre abbia subito, a seguito dell'infarto miocardico, una riduzione della funzione cardiaca globale, la quale rappresenta una delle possibili complicanze di un infarto miocardico esteso. In questi casi è fondamentale la massima aderenza alla terapia prescritta dagli specialisti alla dimissione dall'ospedale. E' inoltre importante il monitoraggio del peso corporeo quotidiano: un suo aumento (non collegato ovviamente a variazioni delle abitudini alimentari) rappresenta un campanello di allarme per accumulo di liquidi corporei e quindi può anticipare la fase successiva che lei descrive come crisi respiratoria. In questi casi è importante un adeguamento della terapia diuretica.

    Tuttavia non conoscendo in dettaglio la storia clinica del paziente è difficile dare informazioni ed indicazioni più dettagliate.

    Il mio consiglio finale è quello di affidarsi alle cure di uno specialista di fiducia e farsi guidare, per un monitoraggio clinico ravvicinando, dal medico di famiglia che saprà sicuramente guidarla nelle scelte terapeutiche da effettuare.

    Spero di aver risolto almeno in parte i suoi dubbi.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

    Cordialmente.

    Dr. M.Varrenti

  • Patologia "Canale atrio ventricolare completo"

    Stiamo aspettando una bambina e hanno diagnosticato un div complesso da operare sicuramente entro il sesto mese. Dovranno ricostruire anche le valvole mitralica e tricuspide avendone al momento solo una. Ci hanno detto che l'intervento ha ottime probabilità di successo ma é altresì probabile che ci voglia un secondo intervento in adolescenza per sistemare la valvola mitralica. Ci hanno detto che la bambina potrà avere una vita normale ma non ci hanno spiegato bene a cosa stiamo andando incontro: come si gestisce un bambino, il primo figlio, in queste condizioni per arrivare al primo intervento e soprattutto che vita può fare questo bambino dopo l'intervento. Controlli e cure infinite? Limitazioni o deficit invalidanti? Potrà fare sport? Siamo combattuti sul futuro che siamo disposti ad acettare... grazie per chiunque possa darci delle informazioni o posa raccontarci un'esperienza vissuta.


    Gentili Sig.ri,
    il vostro bimbo è portatore di una patologia che si chiama canale atrio ventricolare completo. Come correttamente vi è stato detto il bimbo dovrà essere operato entro usualmente il sesto mese di vita. Dopo la nascita verrà tenuto in osservazione per una decina di giorni in ospedale quindi verrà seguito con controlli ambulatoriali a cadenza generalmente mensile sino al momento dell'intervento. Durante questo periodo le cose alle quali dovrete stare attenti saranno che continui ad esserci un costante accrescimento e che il bimbo non si affatichi durante i pasti. Potrebbe essere necessaria una terapia medica generalmente con diuretici. Dopo l'intervento potrebbe essere ancora necessaria una terapia medica nell'immediato periodo post-operatorio. Con l'intervento si viene a ristabilire una situazione di normalità. Può residuare una insufficienza mitralica che nel 20% dei casi richiede nel corso della vita un nuovo atto chirurgico (generalmente plastica della valvola più raramente sostituzione della valvola con protesi). La qualità della vita di questi soggetti è normale, saranno necessari controlli ambulatoriali usualmente annuali. Per quanto riguarda la pratica dello sport questa è generalmente permessa con finalità addestrative e ricreative e nei casi senza residui (ossia senza insufficienza della valvola mitrale) è anche concessa l'idoneità agonistica.
    Cordialmente.
    G. Vignati
  • Occlusione calcifica severa alla coronaria destra

    Circa un anno fa mi è stata scoperta, a seguito di episodi anginosi frequenti, una occlusione calcifica severa alla coronaria destra. Nel corso della relativa coronarografia è stata tentata, infruttuosamente, la disostruzione del vaso e mi è stata quindi prescritta terapia farmacologica. Ora mi viene consigliato di ritentare l'intervento con la tecnica innovativa che si applica alle ostruzioni coronariche croniche per evitare problemi ben più gravi in futuro (ischemie, infarti). Vorrei sapere: - se c'è correlazione tra il formarsi dell'ostruzione ed il trattamento di radioterapia al quale sono stata sottoposta circa 5 anni fa per un carcinoma mammario dx; - quali sono (se ci sono) i rischi dell'intervento e quali le probabilità di successo. Ringrazio sin da ora per l'attenzione.


    Gentile Signora,

    La radioterapia puo' avere un ruolo nella patogenesi della sua problematica in quanto e' stato dimostrato che determina un'accelerazione del processo aterosclerotico. Nel nostro centro abbiamo infatti trattato pazienti molto giovani con coronaropatie aggressive che erano stati precedentemente sottoposti a radioterapia.

    L'occlusione cronica di una coronaria e' un processo aterosclerotico che fortunatamente non determina una sindrome coronarica acuta perche' avvenendo in maniera graduale nel tempo permette la formazione di circoli collaterali che permettono nella maggioranza dei casi di mantenere vitale il territorio miocardico sotteso alla coronaria occlusa.

    E' stato dimostrato che indipendentemente dal grado di sviluppo dei circoli collaterali un territorio miocardico sotteso ad una coronaria occlusa cronicamente è sempre un territorio ischemizzante. Il parametro pertanto che va ricercato in questi casi e che ci dice se c'è l'inidcazine alla ricanalizzazione dell'occlusione cronica è la vitalita' residua.

    Se c'e' vitalita (parametro che si può valutare con diverse metodiche diagnostiche) c'e' indicazione a ricanalizzare il vaso.

    Si e' visto che la ricanalizzazione del vaso occluso cronicamente determina un miglioramento della qualita' di vita oltre che della prognosi.

    Per quanto riguarda il tasso di successo della procedura questo dipendende dalle caratteristiche dell'occlusione oltre che dall'esperienza dell'operatore, sicuramente sono procedure (come avrà imparato dalla sua esperienza personale) che hanno una percentuale di successo inferiore rispetto alle procedure di angioplastica semplice. Tuttavia i nuovi device (tra cui guide coronariche specifiche e microcateteri) hanno consentito di aumentare il tasso di successo delle procedure (che mediamente possiamo individuare tra il 60-80%) .

    I rischi relativi alle procedure sono perforazione coronarica, tamponamento cardiaco (rari) , ematoma del sito di accesso (femorale), nefropatia da mezzo di contrasto.

    Nel suo caso essendo sintomatica per angina penso che un nuovo tentativo programmato e pianificato di ricanalizzazione del vaso sia indicato, ( si ricordi di portare sempre ad eventuali visite cardiologiche future il CD della procedura coronarografiaca gia' effettuata).

    Speriamo di aver chiarito, almeno in parte i suoi dubbi.

    Non esiti a contattarci di nuovo per ulteriori domande.

    Cordiali saluti

    Dr Francesco Soriano

    Dr Marisa Varrenti

  • Stent multipli o sostituiti?

    Ho subito vari interventi di angioplastica, la prima volta nel 1993,poi a seguire... risultato, un'arteria è chiusa (quella discendente) le altre due funzionano dal 1997 (intervento al Sacco). Sono preoccupato perchè da 3 anni sono affetto da una cardiopatia dilatativa e temo che potrebbe accadere l'irreparabile. E' possibile mettere stends multipli nelle arterie già trattate con lo stesso sistema? E' possibile sostituire gli stends già impiantati Grazie.


    Gentile sig. Giorgio,

    Dalla descrizione della sua storia clinica, che risulta purtroppo solo parziale e frammentaria, non è possibile esprimere alcun giudizio clinico, nè ipotesi di trattamento. In linea di massima, però, le posso dire che un'arteria coronaria già trattata con impianto di uno stent, può essere rivascolarizzata ulteriormente in un secondo momento con la stessa procedura, e che gli stent impiantati non possono essere rimossi (nè vi è utilità a farlo).

    Le consiglierei dunque di rivolgersi ad un cardiologo di fiducia e di portare con sè tutta la documentazione di cui dispone, per poter effettuare un inquadramento clinico e poter eventualmente ipotizzare delle strategie terapeutiche specifiche per la sua situazione.

    Non esiti a ricontattarci per eventuali ulteriori chiarimenti,

    Cordiali saluti,

    Dott. Domenico Sirico

  • Stenosi severa della valvola aortica

    Sono un pensionato vedovo da 5 anni, senza particolari problemi , tranne sindrome ansioso-depressiva. Vorrei avere una Vs. consulenza in merito alla mia "malattia" nel senso di sapere se devo ritenermi uno di quei pazienti che hanno un "improvviso malore" con decesso dopo pochi attimi nel luogo stesso in cui si trovano senza avere avvertito alcun sintomo prima?

    Scusandomi del disturbo ringrazio cortesemente. In attesa invio distinti saluti Giuseppe


    Gent.mo Sig Giuseppe
    sulla base di quanto riportato, Lei è affetto da una stenosi severa della valvola aortica. 
    Benchè Lei risluti asintomatico (davvero nessun disturbo? vertigini, affanno da sforzo, oppressione sternale...) il fatto che si sia già manifestato un episodio di fibrillazione atriale impone una valutazione cardiochirurgica in prospettiva di un intervento cardiochirurgico di sostituzione della valvola aortica. 
    Restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti
    Consiglierei nel frattempo di astenersi da sforzi. 
    Cordiali saluti

    Dr. Claudio Russo

  • Un tamburo nel torace

    Infarto nel 2009 -stent poi Ottobre 2009 bioprotesiaortica Edwards LL-C e sostit.stent con By-pass.Bradicardico 50 bmp ripolarizzazione nei limiti-Sotalex 80 mg/Coverlam 5/5-Cardioaspirin 100 mg.Il problema e' che sento battere il cuore, specialmente di notte o di giorno in fase di stasi. Non tachicardico ma sembra un tamburo nel torace-non sempre ma abbastanza spesso- Come mai? ringrazio per la risposta


    Gentile Sig. Marco,

    percepire il proprio battito cardiaco in situazioni di riposo (specialmente di notte) e di bradicardia, non rappresenta di per sè un sintomo di patologia al cuore. Tuttavia, in considerazione della sua storia clinica (che dalla descrizione appare parziale e riduttiva) le consiglierei, se non ha già provveduto, a rivolgersi al suo cardiologo di fiducia per una visita clinica ed eventualmente una rivalutazione con l'ecocardiogramma color doppler, anche per ottimizzare la terapia farmacologica.

    Non esiti a ricontattarci per ulteriori chiarimenti.

    Cordiali saluti,

    Dott. Domenico Sirico

  • Gastroscopia e endocardite

    Gentili Dottori, due anni fa mi è stata diagnosticata una lieve, moderata insufficienza aortica e mitralica ; dovendo effettuare una gastroscopia devo fare la terapia di prevenzione per evitare l'endocardite? Vi ringrazio per l'attenzione.


    Gentile Sig.ra,

    in accordo con le ultime linee guida europee per la prevenzione e il trattamento dell'endocardite infettiva, la profilassi antibiotica non è indicata prima dell'esecuzione di una gastroscopia. Soprattutto la presenza di valvulopatia come quella da lei descritta non prevede una terapia antibiotica di prevenzione.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr.ssa Marisa Varrenti

  • Pacemaker e attività motoria su tapis roulant

    Nel 2015 mi è stato installato il pacemaker periodicamente effettuo i controlli (ogni sei mesi) che non evidenziano anomalie. A giorni alterni effettuo attività motoria su tapis roulant per 6/7 km a velocità variabile da km 4 a km 7,5 (2/3 minuti). Devo effettuare altri controlli per continuare questa attività motoria.


    Gentile Signor Antonio,

    prosegua in tranquillità la sua attività (se ci fossero stati problemi sarebbero già emersi), segnali (qualora non lo avesse già fatto) il tutto ai cardiologi che si occupano dei suoi controlli.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr. Maurizio Lunati

  • Presenza di febbre in seguito a ristrutturazione endovascolare di aneurisma aorta addominale

    Mio padre i primi giorni di febbraio ha subito la ristrutturazione endovascolare di aneurisma aorta addominale. Ha avuto febbre per i primi 15 giorni, poi e' scomparsa. Adesso e' ricomparsa a 37/37.5. E' normale? Grazie


    Gentile Signora,

    credo la presenza di febbricola in seguito ad un intervento chirurgico come quello a cui è stato sottoposto suo padre meriti un approfondimento.

    Le consiglio di parlarne con il suo medico di famiglia o con l'equipe chirurgica che ha seguito suo padre durante la degenza in ospedale in modo da poterle dare delle indicazioni su eventuali approfondimenti diagnostici da eseguire.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr. Marisa Varrenti

  • Artiglio del diavolo e farmaci cardiaci

    Dopo un infarto prendo questi Medicinali Lansoprazolo 15mg Cardicor 1,25 mg Procoralan 7,5mg Plavix 75mg Triatec 2.5mg Inegy 10/20 Posso prendere artiglio del diavolo in compresse da 280mg grazie


    Gentile Sig. Marco,

    l'artiglio del diavolo è una pianta dalle proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie.  Le principali controindicazioni al suo utilizzo sono legate alla presenza di ulcere, gastrite o ipersecrezione gastrica. Ne è inoltre controindicata l'assunzione durante la gravidanza e l'allattamento.

    Non sono descritte in letteratura incompatibilità con i farmaci che sta attualmente assumendo per cui non credo ci siano particolari problemi alla sua assunzione. Qualora dovesse però avvertire qualsiasi problematica lo faccia presente al suo medico di fiducia.

    Cordialmente

    Dr. M.Varrenti

  • Progetto Creg

    Salve,vorrei sapere maggiori chiarimenti riguardo il progetto CREG sperimentazione regionale che il mio medico di base mi ha proposto e soprattutto l'utilizzo e benefici, grazie


    Gentile Sig.ra Angela,

    il progetto Creg è un progetto della regione Lombardia che ha come obiettivo quello di monitorare da vicino pazienti con patologie definite 'croniche' quali diabete mellito, BPCO, ipertensione arteriosa e scompenso cardiaco cronico.  Ad ogni cittadino che decide di partecipare a tale progetto verrà garantito un piano di cura idnividuale fondato sull'elenco delle prestazioni maggiormente attese sulla base delle proprie patologie oltre che sui percorsi diagnostico terapeutici ritenuti necessari. Nello stesso progetto sono previsti dei supporti di telemedicina quando e se richiesto sulla base delle proprie patologie di base.

    Sono sicura che il suo medico di famiglia potrà fornirle tutte le indicazioni necessarie ai fini della sua partecipazione al progetto che essendo sperimentale, necessiterà della firma di un consenso informato.

    Se può interessarle potrà approfondire la storia e i risultati attuali del progetto al seguente indirizzo: https://www.iml.lombardia.it/progetto-iml/progetto-creg.html.

    Spero di aver risposto almeno in parte al suo quesito.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr.Marisa Varrenti

  • Aneurisma aorta addominale a 80 anni

    Piacere di avere questa occasione, mio padre ha 80 anni e dovrà operarsi di aneurima alla orta addominale. Gli esami effettuati prima di operarsi in questi giorni a mio padre presso Umberto 1 di Roma dove è attualmente ricoverato dicono che che le vene della parte bassa sono un po' ostruite. La mia domanda è : si riesce sempre a farlo nel modo mini invasivo o c'è il rischio che devono aprirlo.. ?


    Gent.le Sig.Fabrizio,

    risulta difficile darle una risposta precisa senza avere a disposizione tutte le informazioni relative alla storia clinica di suo padre e soprattutto una TAC che permetta di valutare l'anatomia dei vasi e quindi il trattamento indicato per il caso specifico. In effetti una stenosi dell'asse iliaco potrebbe controindicare un'approccio endovascolare e le alternative terapeutiche vanno valutate sul singolo caso.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

    Cordialmente.

    Dr.B. Palmieri

    Dr.ssa M.Varrenti

  • Aritmie benigne e ... voli in aereo

    Buongiorno, Il mio bimbo è stato operato di trasposizione dei grossi vasi a 10 gg di vita e adesso ha due mesi e mezzo. Vorremmo portarlo in aereo fra qualche tempo. Che limitazioni ci sono e perché? L'intervento so che è risolutivo. Al piccolo son rimaste per ore delle aritmie benigne da macro rientro. Grazie


    Gentile Signora,

    non ci sono problemi a portare il bimbo in aereo, e non deve avere alcuna limitazione nelle sue attività.

    Non esiti a contattarci per ulteriori domande.

    Cordialmente
    G.Vignati

  • Dolori ai muscoli delle gambe e affanno: quale relazione con i farmaci cardiaci?

    Il 15 gennaio 2016 ho subito un angioplastica , come medicinali prendo la cardioaspirina, il totalip 20 (ho iniziato con il 40) e il seacor 1000. Oltre a dolori ai muscoli delle gambe, molto spesso sono in affanno. NON avendo superato per due volte la prova da sforzo non sto praticando sport. Non fumo e non bevo e mangio moderatamente. Come mai l'affanno?


    Caro Sig. Renato,

    difficile darle una risposta precisa non conoscendo nel dettaglio la sua storia clinica. Per quanto riguarda i dolori ai muscoli delle gambe, posso dirle che a volte questa sintomatologia può essere secondaria all'assunzione di farmaci come l'atorvastatina (principio attivo del totalip che lei ha menzionato come suo farmaco) e in generale possono essere associati all'assunzione delle statine (ossia i farmaci per abbassare il colesterolo) famiglia di cui l'atorvastatina fa parte. Non è detto che il suo mal di gambe e l'assunzione di atorvastina siano associate ma potrebbero, in tal caso il tutto si potrebbe risolvere cambiando il farmaco assunto con un'altro della stessa famiglia. 

    Per quanto riguarda l'affanno quello che mi sento di consigliarle è di eseguire un ecocardiogramma, qualora non l'avesse fatto di recente per valutare la sua situazione cardiaca attuale.

    Per entrambe le problematiche le consiglio di rivolgersi al suo medico di famiglia o al suo cardiologo di fiducia in modo da aiutarla nele scelte diagnostico terapeutiche più appropriate per il suo caso.

    La rignrazio per averci scritto e spero di aver risposto almeno in parte alle sue domande.

    Non esiti a scriverci nuovamente per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr. Marisa Varrenti

  • Vorrei essere seguito da un equipe unica

    Buongiorno, sono un uomo in sovrappeso, con diversi problemi cardiaci e pneumologici, vorrei essere seguito da una equipe unica, che non mi faccia rifare le stesse visite 10 volte nel giro di un mese, nella quale i diversi specialisti che hanno in cura la mia persona si confrontino prima di rimbalzarmi dall'uno all'altro o di imbottirmi di medicinali per poi variarmeli. Vorrei scegliere voi, come centro di cura ma ho paura che sia tardi. In ogni caso, vi sottopongo il mio caso. Nel 2014 sono stato ricoverato ( presso OSR) e mi è stata riscontrata una severa riduzione della funzione sistolica globale ( FE 40%) per ipocinesia diffusa, disfunzione ventricolare sx frequenti extrasistole ventricolari ( 10.000 bev/24h) - mi sono stati prescritti eutirox - lasix -triatec-seloken- nel 2015 mi è stato riscontrata una miocardite in assenza coronopatica, ipotiroidismo, extrasistolia e lieve bpco- arriviamo al 2016 nonostante drastica diminuzione del fumo, la perdita ponderale 10 kg e l'aumento del dosaggio dei medicinali, i vari holter , le risonanze magnetiche con e senza mezzo di contrasto la situazione non migliora, anzi mi sento sempre più stanco, la pressione inizialmente alta ora tende ogni giorno ad abbassarsi talmente ( ultima 86max 52 min batt.73 ) che mi gira tutto intorno e devo fermarmi per paura di cadere. La notte dormo fino alle ore 4 ( poi vado al lavoro) ma il mio riposo è pressocchè nullo in quanto ho frequenti apnee, certificate anche dalla polisonnografia, dove mi è stato ipotizzato da uno specialista la tenda ad ossigeno e da un altro il c-pap . A questo punto, essendo voi una struttura competente e con specialisti in tutti i settori, vorrei chiedere se è possibile essere presi in cura da dottori che si confrontino e mi aiutino a migliorare laddove possibile. Non so come altro fare , quindi ho utilizzato questo mezzo per comunicare con voi. Ho visto che date l'opportunità di mettersi in contatto con questo o quel dottore, ma io non ho riscontri sulla bravura o meno di nessuno di essi ( per me son tutti eccellenti) quindi vorrei che siate voi ad indirizzarmi ed aiutarmi nella scelta, ma sopratutto vorrei che qualsiasi cosa decidiate ( sempre che mi accettiate in qualità di paziente) restiate come dire al mio fianco per tutti gli anni che mi restano da vivere.


    Gentile Sig. Fabio, 
    dalla sua lunga lettera si evince un problema abbastanza complesso che sicuramente merita di essere seguito con continuità. Questo, in una struttura ospedaliera, si realizza di solito attraverso una equipe: difficile prometterle che la vedrà sempre lo stesso cardiologo, o lo stesso pneumologo, perché si lavora per turni. Però si cerca di garantire una continuità di metodo e una condivisione degli obiettivi. Condivisione cui deve partecipare anche il paziente, se vuole trarre il massimo dalla sua condizione e dal programma di cura: cosa che lei é sicuramente intenzionato a fare, ma forse é necessario uno sforzo in più (es passare dalla riduzione drastica alla completa abolizione del fumo...), e/o un ripensamento dell'organizzazione delle sue giornate (mettersi in movimento alle 4:30 del mattino forse non è l'ideale per un soggetto con insufficienza cardiaca come lei sembra essere). La modifica anche frequente delle cure può essere la cosa giusta all'interno di un programma di ottimizzazione della terapia, o in risposta all'effetto che si osserva nella persona. Senza ovviamente poterle promettere di soddisfare tutte le sue aspirazioni, se lo desidera può inviarmi copia della sua documentazione clinica per un programma personalizzato.
    Cordialmente
    Dr.ssa Maria Frigerio
  • Fase post operatoria per intervento di endoprotesi di aneurisma aorta addominale

    Buonasera volevo gentilmente chiedere un'informazione mio suocero di anni 69 si è sottoposto a novembre ad un intervento di endoprotesi di aneurisma aorta addominale. Nella fase post operatoria fino al giorno (il ricovero è durato 8 giorni) della dimissione in ospedale ha fatto le siringhe di Clexane. A domicilio invece non gli sono state prescritte la domanda è : non avrebbe dovuto continuare anche a casa per un lasso di tempo??? Ringrazio anticipatamente per la disponibilità. Cordiali saluti


    Gentile Sig.ra Valentina,

    dopo un intervento come quello a cui è stato sottoposto suo suocero è prevista l'assunzione di una terapia antiaggregante (come ad esempio cardioaspirina o clopidogrel) che nella maggior parte dei casi il paziente assume già nel pre-operatorio. Questo tipo di intervento prevede un tempo di degenza dell'ordine di pochi giorni e la mobilizzazione è quasi immediata per cui non è richiesto il trattamento a lungo termine con Clexane, farmaco usato per la prevenzione di eventi tromboembolici nei pazienti allettati. Bisognerebbe però conoscere la storia clinica di suo suocero, il decorso post-operatorio e la terapia alla dimissione. Le consiglio, quindi, di far visionare la lettera di dimissione di tale ricovero al suo medico di fiducia, in modo che possa aiutarla a risolvere i suoi dubbi.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr. B. Palmieri

    Dr.ssa M. Varrenti

  • Brochiolite in una neonata con sindrome down e cardiopatia congenita

    Una neonata con sindrome down e cardiopatia congenita, canale atrio ventricolare completo. Riscontrasse una bronchiolite, quali cure dovrebbe seguire? Grazie


    Gentile Sig. Walter,
    la bronchiolite deve essere prevenuta con la vaccinazione contro il virus sinciziale (Synagis) e di questo ne deve paralare con i colleghi neonatologi dell'Ospedale in cui è nata la bimba.
    Cordialmente.
    G.Vignati
  • Extrasistoli ventricolari

    Buongiorno e grazie per la disponibilità; in cura con seloken retard 1/2 da 20 anni per ipertensione e tachicardia sinusale; a settembre seloken sostituito da nebivololo 2,5; a novembre mi accorgo di avere strani "tuffi" al cuore; holter evidenzia 3500 extrasistole ventricolari ; nebivololo sostituito con sequacor 2,5 (autoridotto a 1,25 perchè frequenza cardiaca scendeva a 40/45); holter di controllo dopo 1 mese evidenzia 680 extrasistole ventricolari; chiedo se opportuno fare ulteriori approfondimenti e visita da uno specialista aritmologo; grazie


    Gentile Sig.ra Agnese,

    le extrasistoli ventricolari isolate sono di comune osservazione nella pratica clinica, sia in soggetti sintomatici come descrive di essere stata lei inizialmente, sia in soggetti asintomatici nei quali la diagnosi viene fatta in modo casuale durante visite mediche eseguite per altri motivi. Nella maggior parte dei casi queste aritmie sono benigne e non necessitano di nessun intervento. Tuttavia sarebbe utile, a mio avviso, un inquadramento della sua situazione clinica completa da parte di uno specialista cardiologo che possa seguirla nel corretto iter diagnostico-terapeutico.

    Sperando di aver risposto in modo esauriente alla sua domanda.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori dubbi.

    Cordialmente

    Dr.ssa Marisa Varrenti

  • Assunzione del cialis, nome commerciale tadalafil, o suoi farmaci equivalenti

    Buongiorno ! Sono un trapiantato di rene da 15 anni , ultimamente ho subito intervento al cuore sostituzione aorta ascendente , chiedo : ho preso il kamagra gel e ho provato il cialis e non hanno funzionato e' perché forse 10mg sono pochi ? Come faccio a stabilire quanti mg dovrei prendere ? Premetto che prendo molti medicinali di cui betabloccanti non è che sia questo il problema ? Grazie


    Gentile Sig. Giusto,

    la ringrazio per averci scritto. Non so quanto questo potrà rassicurarla, ma non è il primo paziente che ci scrive per problematiche analoghe.

    L'assunzione del cialis (viagra), nome commerciale del generico tadalafil, o suoi farmaci equivalenti per il trattamento della disfunzione erettile va attentamente valutata nei pazienti che hanno una pregressa storia clinica cardiologica e renale, sulla base anche della concomitante tarapia assunta, come ad esempio nel suo caso il betabloccante. Per poterle dare un consiglio adeguato, sarebbe necessario avere a disposizione la sua storia clinica completa e la terapia che sta assumendo in questo momento. 

    Il mio consiglio è quindi quello di rivolgersi al suo medico di fiducia (medico di famiglia, cardiologo, nefrologo)  che conoscendo la sua storia clinica completa,  potrà consigliarla nelle scelte terapeutiche più appropriate.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr.ssa Marisa Varrenti

  • Pressione alta in seguito a sforzo fisico

    70 la Min 270 la massima con la corsa va bene?


    Gentile Sig.ra Giuliana,

    i valori di pressione arteriosa sistolica (massima) che lei riferisce avere in seguito a sforzo fisico sono decisamente alti. E' importante a questo punto capire anche come sono i suoi valori pressori in condizioni di riposo. Le consiglio di effettuare delle misurazioni quotidiane della pressione arteriosa a domicilio o in farmacia e di farle visionare dal suo medico di famiglia.  Nel caso in cui si confermasse la diagnosi di ipertensione arteriosa,  sarà opportuna una valutazione presso un centro specializzato per avviare una terapia appropriata e, in considerazione della sua giovane età, individuarne una eventuale causa sottostante. Se lo desidera presso il nostro centro è possibile effettuare, prenotanto tramire il sistema sanitario nazionale, una visita cardiologica presso l'ambulatorio dell'ipertensione arteriosa. 

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori dubbi.

    Cordialmente

    Dr. ssa Marisa Varrenti

  • Scompenso cardiaco avanzato, come migliorare la condizione?

    Ho avuto due infarti uno a 53 anni e l altro a 60 adesso porto un defribillatore per aritmia cardiaca la situazione sta peghiorando il cuore e al 25% e ho avuto anche liquido nei polmoni e ricoverato d urgenza per toglierlo la mia domanda ci sono in italia interventi chirurgici che posso dare per migliorare lo scmpenso grave che ho? Grazie


    Gentile Sig. Natale, 
    Esistono diversi modi per cercare di migliorare una condizione di scompenso cardiaco, anche quando é avanzato. In primo luogo, modulazione della terapia con farmaci e rispetto di alcune regole per l'autocontrollo da parte del paziente stesso, per prevenire o almeno riconoscere precocemente l'aggravarsi dello scompenso (es attenzione alla dieta, limitato consumo di sale, pesarsi tutti i giorni...). In secondo luogo, si possono considerare per casi particolari alcuni interventi, il cui profilo beneficio/rischio deve essere valutato su base individuale (dalla correzione di vizi valvolari conseguenti o comunque associati alla disfunzione cardiaca, all'impianto di sistemi di assistenza meccanica che suppliscono alla funzione del ventricolo sinistro. Nel nostro dipartimento la Cardiologia 2- insufficienza cardiaca e trapianto é dedicata ai pazienti come lei: se lo desidera, può far pervenire da parte di medico di sua fiducia una richiesta per una prima visita (con il servizio sanitario pubblico), oppure può mandare (in copia) una relazione sul suo caso e la documentazione più recente alla mia attenzione, per un parere preliminare (gratuito) . 
    Cordialità
    Dr.ssa Maria Frigerio
  • Protesi compatibili con la Risonanza Magnetica?

    Il 21/06/2005 presso la vostra struttura mi hanno sostituito la valvola aortica con una meccanica Sorin Bicarbon art25LFA e inoltre l'aorta ascendente con Hemashield Platinum più naturalmente legacci unisci sterno , ho necessità di eseguire Risonanza magnetica e mi necessita sapere se le protesi impiantate sono compatibile con la RM. Chiaramente mi occorrerebbe se è possibile eseguirla la certificazione. Augurandomi una risposta il prima possibile Cordiali saluti .


    Gent.ssimo Sig. Vincenzo,

    le protesi che le sono state impiantate dovrebbero essere magneto compatibili, ciò vuol dire che dovrebbe riuscire a sottoporsi ad una risonanza magnetica senza problemi. 

    Ogni laboratorio di risonanza ha, tuttavia, la possibilità di controllare su un sito internet dedicato la magneto compatibilità della protesi impiantata, e per fare questo è necessario che lei porti con se il giorno dell'esame la sua documentazione clinica e, soprattutto, il nome corretto delle protesi.

    Per quanto riguarda i punti di sutura sternali, essi non rappresentano nessuna controindicazione all'esecuzione di una risonanza magnetica.

    Non esiti a contattarci di nuovo per ulteriori domande.

    Cordiali saluti

    Dr.ssa P. Pedrotti

    Dr.ssa M. Varrenti

  • Stenosi carotidea

    Breve storia ecodoppler vasi epiaortici -Luglio 2008: stenosi ica destra 40% non emodinamica -Marzo 2010: stenosi 40 a 45 % carotide interna destra -Luglio 2012: stenosi 45% carotide interna destra -Aprile 2015: stenosi 40% carotide interna destra -Dicembre 2016: stenosi 68 a 70% carotide interna destra e stenosi 50% carotide interna sinistra -Giugno 2016: esame sangue a) colesterolo totale 175 mg/dL (140-250); colesterolo HDL 50 MG/DL (>35) DOMANDE E' possibile un tale peggioramento senza sintomi particolari? E' possibile una errata analisi/valutazione? Altro? grazie molto


    Gent.ssimo Sig. Aldo,

    la stenosi carotidea purtroppo non ha una velocità regolare di incremento, per cui può succedere che dopo un periodo di stabilità si osservi una sua progressione. Per il suo caso in particolare sarebbe utile valutare, insieme con il medico curante che meglio conosce la sua storia clinica completa, l'opportunità di una terapia antiaggregante (ovviamente se non attualmente assunta). Sarebbe inoltre utile ripetere un doppler dei tronchi sovraortici di controllo tra 6 mesi, preferibilmente in un centro con molta esperienza nell'esecuzione di tali esami e dove riportino anche le velocimetrie della stenosi.

    Speriamo di aver risposto in modo chiaro alle sue domande.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori dubbi.

    Dr. A. Lista

    Dr.ssa M.Varrenti

  • Difetto interiatrale (ostium secundum)

    Buongiorno,vi scrivo per chiedere un parere su mio figlio. Gli é stato diagnosticato a Parma un problema cardiaco (ostium secundum) di circa 12-14 mm non operabile con catetere per margini non idonei. Premetto che Emiliano ha 3anni a gennaio 2017, quando sarebbe il caso di procedere con operazione chirurgica? Noi siamo stati indirizzati all'ospedale di Bologna, credete sia un reparto valido? Di quale tipo d'intervento ritenete più opportuno consigliarci? So che senza documentazione non è facile dare indicazioni esatte ma é solo per avere una seconda idea. Vi ringrazio molto per l'attenzione. Saluti Matteo


    Gent.mo Sig. Matteo,
    un difetto interatriale di 13-14 mm in un bimbo di 3anni è un difetto ampio ed è corretto pensare alla sua chisura chirurgica. L'Ospedale di Bologna è un centro di eccellenza in Emilia e potete affidarvi serenamente a questa struttura.
    Cordialmente.
    G.Vignati

  • Risonanza magnetica cardiaca

    Ho avuto prescritta una Risonanza Magnetica al cuore per escludere la presenza di zone fibrotiche endomiocardiche. Prima di effettuare tale indagine cardiaca quali esami sarebbe utile eseguire ?


    Gentile Sig. Gaetano,

    Dalla sua descrizione non è chiaro il motivo per il quale le è stata prescritta una Risonanza Magnetica cardiaca. Sono molteplici, infatti, le patologie che possono portare alla formazione di fibrosi a livello del muscolo cardiaco. Per tale motivo ci risulta difficile darle dei consigli in merito ad eventuali indagini da eseguire prima di una Risonanza Magnetica. 

    Le consigliamo dunque di parlarne con il suo medico di fiducia, che conoscendo nei dettagli la sua storia clinica, potrà consigliarla per il  miglior percorso diagnostico terapeutico.

    Non esiti a contattarci nuovamente per eventuali altre domande.

    Le rivolgo cordiali saluti,

    Dott. Domenico Sirico

  • Pressione alta nelle ore serali

    Buonasera Dott., Volevo avere un chiarimento in merito ai valori della mia pressione arteriosa. Prefetto che faccio sport 3 volte a settimana( pugilato a livello amatoriale), ma dopo da qualche tempo, controllando la pressione riscontro che durante le ore diurne i valori si mantengono sempre stabili o ai limiti della norma 140/90. Solo di sera mi è capitato di avere 150/95 e pochissime volte la minima anche 100. Questo misurandola al braccio destro. Mentre al sinistro leggermente inferiore di circa 5 mmgg di mercurio. Spaventato mi sono recato al pronto soccorso e dimesso in quanto i valori erano rientrati. Volevo chiederle se è preoccupante avere i valori un po alterati solo in alcune ore serali o incominciare una cura farmacologica. Ogni anno faccio i dovuti controlli, ma grazie a dio, senza nessuna terapia. Temo che sia giunta l'ora! Restando in attesa, la ringrazio di cuore.


    Gentile Sig. Angelo,

    dalla sua descrizione sembrerebbe che lei presenti un lieve rialzo dei valori pressori solo durante le ore serali. Innanzitutto, questa condizione non richiede nessun intervento d'urgenza, per cui le sconsiglio di recarsi in pronto soccorso. Inoltre, una differenza di valori pressori tra le due braccia inferiore a 15 mmHg non ha nessun significato patologico.

    Piuttosto potrebbe essere utile parlare di questa situazione  con il suo medico curante o uno specialista di sua fiducia per un eventuale completamento diagnositico, come l'Holter pressorio delle 24 h, e la modifica dello stile di vita qualora fosse necessario, prima di intraprendere una terapia farmacologica.

    Spero di aver risolto, almeno in parte i suoi dubbi.

    Cordiali saluti,

    Dott. Domenico Sirico

  • Ciclismo agonistico e fibrillazioni atriali

    Buona sera ho 40anni e faccio ciclismo agonistico da 13 anni mi sono comparse delle fibrillazioni atriali vagali solo di notte con frequenza cardiaca comunque bassa sui 60 battiti e questi fenomeni scompaiono da soli dopo due ore all'incirca ogni 2/3 mesi. fatto hotler ecocardiocolor e risonanza magnetica con contrasto e non è stato trovato nulla di anomalo tranne le camere cardiache un 'po dilatate dovute allo sport.La mia domanda è posso ancora fare competizione? Grazie e attendo una vostra risposta.


    Gentile Sig. Stefano,

    E' noto come lo sport intenso possa essere un fattore di rischio per l'insorgenza di fibrillazione atriale. Tuttavia vanno esclusi altri fattori di rischio qualora fossero presenti,  come la disfunzione tiroidea. In tal caso l'attività sportiva andrebbe sospesa fino a risoluzione della causa specifica. Eventuali provvedimenti terapeutici devono essere considerati nel momento in cui gli episodi diventino più frequenti e sintomatici. Non è noto se un eventuale interruzione di attività fisica faccia regredire il problema. Quello che le linee guida internazionali consigliano a tal proposito è l'interruzione dell'attività fisica agonistica nel caso di fibrillazione atriale sintomatica.

    Ad ogni modo le consigliamo una valutazione completa dal suo cardiologo di fiducia che possa guidarla nelle scelte diagnostico terapeutiche appropriate.

    Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.

    Dr. Maurizio Lunati

    Dr. Andrea Buono 

    Dr.ssa Marisa Varrenti

  • Mixoma

    Mixoma dell'atrio sinistro: tempi di accrescimento, stadi e modalità di sviluppo. E' possibile che tre mesi prima che si manifestasse con ictus , ad un esame ecocardiografico transtoracico non mi fosse evidente ?


    Gent.mo Sig Nicola
    il mixoma è una neoplasia benigna del cuore che però può comunque causare seri problemi di salute .
    E' un tumore a lento accrescimento;  se non si tratta di un riscontro occasionale nel corso di indagini eseguite per altri motivi il mixoma cardiaco può manifestrasi all'esordio con una embolia (cerbrale o periferica), in considerazione della sua alta tendenza a dare origine a trombi sulla superficie all'interno della cavità cardiache. Talvolta, quando raggiunge grosse dimensioni, può andare ad interferire con le valvole cardiache provocando temporanee occlusioni che possono a loro volta causare sincopi. Il riscontro di mixoma avviene attraverso un esame ecocardiografico; tuttavia nelle fasi iniziali può rimanere non distinguibile dalle normali strutture cardiache.
    Questa potrebbe essere la spiegazione del suo caso.
    Tuttavia è opportuno ricordare che il mixoma richiede sempre un intervento di rimozione. 
    Qualora decidesse di sottoporsi ad intervento cardiochirurgico, restiamo a disposizione per eventuale ricovero
    Cordiali saluti
    Dr.  Claudio F. Russo
  • Atresia della tricuspide con vasi trasposti

    Salve le chiedo delle informazioni al riguardo della vita che può fare un bambino con delle problematiche cardiache. Io sono incinta al 18 settimana ed al mio bambino hanno diagnosticato l'arte sia della tricuspide in più e univentricolare ed ha le grandi aorte invertite ed parallele nn si incrociano. So già che come gravità siamo a scala 8 da 1 a 10. Ma avrei bisogno di sapere se voi avete già avuto casi come questi è che prospettiva di vita può avere un bambino con questa cardiopatia. Grazie.


    Gent.le Sig.ra,

    la cardiopatia del suo bimbo è una atresia della tricuspide con vasi trasposti, ai fini del trattamento e del risultato dello stesso sarebbe importante conoscere se la comunicazione tra la porzione di cuore da dove nasce l'aorta e quella da dove nasce l'arteria polmonare è ampia. In ogni caso l'atresia della tricuspide è una cardiopatia che viene trattata chirurgicamente usualmente con tre interventi che vengono eseguiti il primo nel primo mese di vita il secondo verso i sei mesi e il terzo in epoca prescolare. Questi interventi consentono la palliazione definitiva della cardiopatia, ossia non la corregono definitivamente ma consentono di riprestinare una normale circolazione del sangue. I risultati a lungo termine sono buoni in più del 70% dei pazienti operati, non può essere escluso però che nell'arco della vita ci siaa necessità di ricorrere ad un trapianto cardiaco. La qualità della vita è buona nella grande maggioranza dei casi.
    Cordialmente.
    Dr.Gabriele Vignati

  • Sensazione di avere extrasistoli

    Salve dottori. Sono in un inferno. Ogni giorno ho tantissime extrasistoli. Ho fatto parecchi accessi al P.S ma non si sono mai viste nei vari controlli. A giugno ho fatto anche un eco focus (uno dei tanti) e niente anche quello era a posto. Ho sempre avuto una lieve ipertrofia vsx che mi hanno sempre detto che non significa nulla. Ieri ho avuto una crisi di aritmie..il.cuore batteva irregolare nel petto, e sfarfallava..mi hanno fatto un ecg e ovviamente era negativo. Io so di essere un paziente ansioso ma questi le cose al cuore mi fanno troppa paura. Ho anche fatto un holter 10 anni ma risultò negativo. Eppure questo problema c'è. Dopo una notte in ps dove mi hanno dato del en e mandato a casa stanotte mi svegliavo con aritmie ma li ci può essere il fattore ansia. Poi stamattina mi alzò dal letto per andare a lavoro metto la mano sul cuore e sento 2 battiti estremamente lenti e poi tachicardia..come devo fare dottori ? Ho troppa paura. Non voglio morire in arresto cardiaco


    Gentile Sig. Pietro,

    alla luce del quadro che ci descrive, ci sentiamo confidenti nel rassicurarla sulla natura benigna del sintomo che lei percepisce.

    Spesso la sensazione di avere extrasistoli è correlata solo ad una percezione soggettiva che non si associa ad una aritmia documentabile (come appare nel suo caso, visto che ha eseguito un elettrocardiogramma durante il sintomo, risultato negativo).

    Le consigliamo altresì di effettuare un primo inquadramento dal suo medico curante, al fine di escludere altre cause (non cardiologiche) alla base della sintomatologia da lei percepita.

    Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti,

    Cordialmente,

    Dr. Andrea Buono

     

  • Smettere di fumare: come pedere questo viziaccio?

    Buongiorno, ho 50 anni e a marzo 2015 ho avuto un infarto al miocardio, durante la coronarografia mi sono stati impiantati 3 stent. Assumo regolarmente i farmaci prescritti, pratico regolarmente attività fisica (bicicletta, camminate veloci e addirittura corsa leggera) e seguo scrupolosamente la dieta che mi ha permesso di perdere ben 14 chili e raggiungere il peso forma. L'unica cosa che non riesco a fare, è togliere dalla mia vita le 5-6 sigarette al giorno (contro le 30 che fumavo prima). La mia cardiologa oltre che ad arrabbiarsi, mi nega l'uso delle Nicorette gomme da masticare, avete un consiglio su come posso aiutarmi a perdere questo viziaccio? Premetto che in passato nullo è valso neanche al Centro Antifumo di Humanitas. Ringrazio in anticipo, Stefano


    Gentile Sig. Stefano,

    apprendiamo con molto piacere le modifiche che ha apportato al suo stile di vita.

    Per cercare di smettere di fumare e' bene rivolgersi ad un centro esperto in materia. A tal proposito le consigliamo di prenotare una visita presso il centro Anti Fumo dell'Ospedale Niguarda. Può trovare tutte le informazioni utili, circa recapiti telefonici e orari d'apertura del centro, sul sito www.ospedaleniguarda.it

    Cordialmente,

    Dr. Andrea Buono

  • Ansia da alta quota, o no?

    Buongiorno, con la presente ci terrei ad esporre un quesito che mi tormenta da parecchio tempo.. Prendo l'aereo 6/7 volte all'anno e ogni volta che salgo in alta quota avverto un dolore fisso, in prossimità del cuore. Premetto che non ho mai amato viaggiare in aereo, poiché soffro di claustrofobia, quindi ogni volta vado ma per me è uno sforzo. Quindi ho pensato che magari si tratta solo di un problema legato all'ansia, vista anche la mia giovane età (22). Siccome a breve dovrò prendere un altro aereo, volevo sapere se prima fosse possibile recarsi a fare degli accertamenti così da avere la conferma che non corro nessun rischio. Per tanto volevo sapere dove rivolgermi e quali accertamenti richiedere. Grazie mille, Lavinia


    Gentile Sig.ra Lavinia,

    il disturbo da Lei riferito con le suddette modalità (comparsa solo durante volo) è difficilimente attribuibile a una problematica di natura cardiologica.

    E' molto più probabile che abbia una natura psicologica. 

    Non conoscendo d'altronde i suoi fattori di rischio cardiologici (fumo, colesterolo, peso, familiarità, etc), le consigliamo una visita dal suo medico curante per un primo inquadramento. 

    Cordialmente,

    Dr. Andrea Buono

  • Quali rischi che anche il secondo figlio possa avere cardiopatie?

    Buonasera, sono mamma di un bellissimo bimbo di 27 mesi , nato con diagnosi di ventricolo dx doppia uscita, simil fallot, ampio div sottoartorico ( e secondo div accessorio)e stenosi polmonare, a partenza infundibolare, il tutto diagnosticato a 17 settimane di gestazione grazie ad un medico favoloso di Firenze, città in cui vivo, e che poi in collaborazione con il Meyer mi ha assistito fino alla fine. Lorenzo sta bene, nato a Firenze e operato a 4 mesi a Massa ,intervento radicale. ( è nato oltre 3.600 kg e non ha mai avuto crisi cianotiche) Fa controlli ogni 6 mesi per adesso. ha fatto un' infundibolectomia e alesaggio dell'efflusso vdx attraverso la tricuspide, chiusura del div con patch di pericardio . La polmonare non è stata toccata, il gradiente ( max 35 mm/hg circa) resta invariato nel corso dell'ultimo anno... e' uscito dalla sala operatoria con gradiente tran spolmonare di 20mm /hg, ma un po' il tessuto cicatriziale e un po' di "assestamento, ci possono stare. speriamo continui tutto così . Adesso sono incinta del secondo bimbo, appena all'inizio ( 7 settimane circa). Per Lorenzo abbiamo fatto indagini genetiche, ho fatto amnio e non è risultato niente. Noi genitori e lui eravamo sani... mi chiedo... e Vi chiedo, che rischio corre il mio secondo bambino di avere una malformazione genetica? quali esami è necessario che esegua per questa gravidanza? immagino che sarò tenuta abbastanza sotto controllo. Grazie mille in anticipo. Elisa


    Gent.le Elisa,

    se non vi sono altri soggetti nelle famiglie materna e paterna con cardiopatie congenite, la possibilità che anche il secondo figlio abbia una cardiopatia è estremamente bassa. Non vi sono esami specifici che debbano essere fatti, è invece importante eseguire una valutazione eco verso la 15°-16° settimana di gestazione.

    Non esiti a contattarci per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr. Gabriele Vignati

    Dr.ssa Marisa Varrenti

  • Fibrillazione atriale, rassegnarsi o ... ?

    Buongiorno. Due cardioversioni...un'ablazione. Fa persistente e flutter. Battiti 116. Pradaxa 110...amiodar e lopresor...si può convivere vin questo stato di cose? A volte battiti a 116, l'apparecchio non segnala aritmia. Se i battiti scendono a 70 segnala aritmia... Che ne pensate? Grazie.


    Gent.mo Sig. Giovanni,

    i provvedimenti per curare le sue aritmie eseguiti fino a questo momento non hanno avuto molta efficacia.
    Non è possibile, sulla base delle poche notizie che Lei ci scrive, decidere se possano essere utili e appropriati altri provvedimenti, analoghi o diversi, o se sia piu' saggio "rassegnarsi" alla cronicizzazione della fibrillazione atriale e continuare con le terapie in corso, magari ottimizzandole.
    Il consiglio migliore che Le possiamo dare è quello di prendere contatto per una valutazione all'Ambulatorio Fibrillazione Atriale di Niguarda (Tel 02 6444.1 ) dove i nostri esperti potranno individuare e proporle la migliore soluzione al suo caso.

    Speriamo di aver risposto in modo chiaro alla sua domanda.

    Cordialmente

    Dr. Maurizio Lunati

    Dr.ssa Marisa Varrenti

  • Impianto di dispositivo di assistenza ventricolare (VAD)

    Il mio compagno di 70 anni è affetto da cardiomiopatia dilatativa dal 1995. La malattia non ha dato particolari problemi fino al 2003 quando il cardiologo ha deciso di impiantargli un defibrillatore. Nel 2004 sono state inserite due microclip nella valvola mitralica. Ora la situazione è notevolmente peggiorata. La valvola aortica perde e il ventricolo sinistro pompa pochissimo con conseguenti notevoli difficoltà respiratorie e accumulo di liquidi nei polmoni nonostante i diuretici. Attualmente è ricoverato nel reparto di cardiochirurgia per valutare, data l'età che fa escludere un trapianto, la possibilità di effettuare una operazione che sostituisca la valvola aortica e impianti un vad. Vorrei sapere quante possibilità ci sono che superi l'operazione nonostante sia molto giù fisicamente e moralmente.


    Gentile signora,
    la situazione che lei descrive é sicuramente impegnativa, e non è possibile dare una vera stima delle probabilità di successo della terapia proposta (sostituzione valvolare aortica e impianto di dispositivo di assistenza ventricolare - in sigla VAD). Qualunque stima della prognosi in questa condizione, sia con la sola terapia farmacologica sia con la cardiochirurgia, deve essere personalizzata sul singolo paziente, tenendo conto di molti fattori. 
    Saranno i medici  del Centro che ha in cura la persona a lei cara, che hanno a disposizione tutti gli elementi, a illustrarle le opportunità offerte dalle diverse terapie e i rischi che comportano. Se può essere utile a confortare lei e la persona malata, tenga conto che la situazione che lei descrive (età superiore a 65-70 anni, stanchezza, e  un po' di depressione) é molto comune nei pazienti che vanno incontro a impianto di VAD. L'intervento, che pure ha un suo impatto e un suo rischio, ha però lo scopo di dare al paziente quello che gli manca: una portata cardiaca sufficiente a ossigenare e nutrire i polmoni, i reni, il fegato, i muscoli... E proprio per questo la maggior parte dei pazienti migliora e recupera le forze dopo l'operazione. 
    Speriamo di aver risolto almeno in parte i suoi dubbi.
    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.
    Cordialmente
    Dr.Marisa Varrenti
    Dr.Maria Frigerio
  • Avere dolore al petto non è sempre sinonimo di infarto

    Ho 35 anni e vivo costantemente con la paura di avere un infarto anche perché ho continuamente oppressione al petto e dolore al braccio sinistro...ho fatto diversi consulti cardiologici sempre negativi ma nonostante ciò non mi convinco e vorrei essere rassicurata da voi


    Gent.le Sig.ra Monica,

    avere dolore al petto non è sempre sinonimo di infarto, soprattutto per una persona giovane come lei. Non conoscendola in prima persona non posso parlare del suo caso specifico, ma posso dirle in generale quali sono i fattori di rischio che aumentano la probabilità di avere un infarto: l'età avanzata, la familiarità, il consumo di fumo, l'obesità, alti livelli di colesterolo nel sangue, il diabete, la sedentarietà. Se riconosce uno di questi fattori di rischio come suo,  può iniziare a correggerlo (tranne i primi due ovviamente). Il fatto che altri colleghi l'abbiano già valutata e abbiano escluso problemi cardiologici dovrebbero farla stare tranquilla. Quello che mi sento di consigliarle è di affidarsi ad uno specialista di fiducia che possa rassicurarla e indirizzarla ad approfondimenti diagnostici qualora lo ritenga necessario.

    Spero di aver risposto alla sua domanda e di averla tranquillizzata, almeno un pò.

    Non esiti a contattarci nuovamente per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr.Marisa Varrenti

  • Pressione arteriosa e esercizio fisico con sollevamento pesi

    Salve, ho avuto il piacere di seguirvi su radio 24 e vista l'opportunita' che state offrendo approfitto per esporvi un dubbio che mi persequita da quando ho scoperto di essere iperteso lieve (165/90 come picco max su holter cardiaco da 24 h) ,sono sotto terapia da zanipril 20mg/10mg e i livelli di PA sono nella norma 120/80 di media (effettuo la misurazione una volta asettimana). potrei fare esercizio fisico non aerobico del tipo sollevamento pesi? in caso di risposta negativa ,posso sottopormi ad esercizio aerobico con tapis roulant giornalmente ? se si , con quale intensita'? ringrazio anticipatamente. saluti


    Gentilissimo Sig. Domenico,

    da quello che scrive sembrerebbe che la sua pressione arteriosa sia ben controllata dalla terapia farmacologica. In linea di massima non esistono contoindicazioni assolute all'esercizio fisico con sollevamento pesi. Tuttavia tale tipo di esercizio, definito isometrico, può determinare un'elevazione della pressione arteriosa anche notevole, ed in ogni caso non rappresenta l'ideale per il benessere del suo cuore. L'esercizio fisico aerobico come quello della corsa, invece, costituisce uno strumento fondamentale che può aiutarla al pari della terapia farmacologica a mantenere i valori pressori nel range di normalità. Può esercitarsi giornalmente, ma quello che più conta è soprattutto l'intensità dell'esercizio, che va modulata anche in base ad altri fattori, non facilmente deducibili attraverso questo scambio di email. 

    Per ulteriori delucidazioni Le consiglio, tuttavia, di parlarne anche con il suo medico di famiglia o il suo cardiologo di fiducia poichè è necessario conoscere la sua situazione clinica completa.

    Cordiali saluti,

    Dr. Sirico Domenico

  • Insorgenza di BAV e menopausa

    Buongiorno, ho 44 anni e un mese fa mi hanno impiantato un pacemaker per BAV2 tipo mobitz 2, non mi hanno spiegato il motivo o la causa di questa patologia anche se hanno fatto numerose ricerche, compreso la tiroide, visto che non ho avuto mai problemi con il cuore spesso controllato per precedenti piccoli interventi chirurgici, adesso mi hanno pure riscontrato che sono entrata in menopausa . Mi chiedo, esiste una connessione tra questi 2 eventi visto che da generazioni i miei parenti sono andati in menopausa a 58 /60 anni?


    Gent.ssima Sig. ra Daniela,

    i meccanismi che sono alla base dell'insorgenza di un blocco atrioventricolare sono vari e complessi. Mi sembra di capire dalla sua mail che sono state eseguite le dovute indagini per escludere le cause principali. Per quanto riguarda la menopausa non ci sono attualmente evidenze scientifiche che documentino una correlazione tra insorgenza di BAV e menopausa. Per cui no¸ i due eventi non sono correlabili.

    Esistono altre persone con il pacemaker nella sua famiglia? Potrebbe essere interessante saperlo.

    Spero di aver risposto in modo chiaro alla sua domanda.

    Non esiti a contattarci in caso di ulteriori dubbi.

    Cordialmente

    Dr. Marisa Varrenti

  • Risonanza magnetica cardiaca: accorgimenti per chi soffre di claustrofobia

    Quando fai la risonanza al cuore, visto che soffro di claustrofobia, la testa può rimanere fuori dalla macchina?


    Gent.ssimo Sig Onofrio,

    purtroppo non è possibile eseguire la risonanza magnetica cardiaca nella modalità da lei richiesta: il macchinario è una sorta di tubo aperto a livello della testa e dei piedi ma il corpo è all'interno nella sua completezza. 

    Alcune accortezze posso aiutare ad affrontare meglio l'esame per le persone che soffrono di claustrofobia ma il tutto va valutato nel caso specifico. in particolare, si può praticare una sedazione, ma in questo caso è necessario che il paziente sia accomoagnato perchè non potrà guidare una volta concluso l'esame.

    Come lei forse saprà, esistono le cosiddette risonanze "aperte", ma sono per lo più inadeguate a un'accurata valutazione cardiaca.

    Sperando di aver risposto in modo esauriente alla sua domanda, cordiali saluti.

    Dr. Marisa Varrenti

    Dr. Patrizia Pedrotti

  • Tachicardia sinusale

    Ho subito ablazione di sindrome di kent a novembre dopo episodio di fibrillazione risolta alla fine con cardioversione(amidirone 2 volte non ha funzionato) mi hanno dimesso ma dopo 1 settimana primo episodio di tachicardia sinusale dopo un'altra settimana di nuovo tachicardia (sempre su 120/130 e cmq a riposo)provano con betabloccante ma dopo 1 mese tachicardia (dicono x sbilanciamento dovuto ad intervento)vado dal primario e 3gg dopo coronografia x scongiurare danni dovuti a operazione ()


    Gent.ssimo P. G.,

    le cause che possono essere alla base dell'insorgenza di una tachicardia sinusale sono molteplici e varie. Essa può presentarsi in persone con cuore completamente sano associata a fenomeni di importante stress, oppure essere la conseguenza di condizioni patologiche come ad esempio l'anemia o disturbi a carico della tiroide. Nel caso di tachicardie ricorrenti come nel suo caso è bene rivolgersi ad uno specialista di fiducia per una valutazione completa atta ad escludere tutte le possibili cause ed individuare un eventuale terapia.

    Spero di aver risposto in modo esaudiente alla sua domanda

    Le auguro una buona giornata

    Dr.Marisa Varrenti

  • Ciclismo ed extrasistole

    Pratico ciclismo da circa 10 anni. nella recente visita sportiva mi hanno trovato per la prima volta extrasistole e nell'ecg da sforzo nient'altro. Ecocardiogramma: esito dubbia ipocinesia ventricolo sx. Ho fatto holter 24 : esito : VEB 2039 CPT 0 TV 1 BIG 64 TRIG 117 TSV >=140 bpm BRA<= 50 bpm PAU>= 2000 ms TV>= 100 bpm Referto: Normale rappresentazione di ritmo sinusale compreso tra 47 e 115 bpm con normale bradicardia notturna e ripollarizzazione ventricolare.Sono state registrte 2039 VEB di cui 64 con ritmo bigemino ed un episodio di TV. Chiedo devo approfondire esami, potrò continuare a fare sport? Informo che ho fumato tanto fino a due mesi fa, soffro di esofagite da reflusso, sono un tipo molto ansioso infatti utilizzo lexotan. Vi ringrazio anticipatamente per la risposta. La pressione normale 130-75. Nella prova da sforzo alla frequenza di 150 bpm sono arrivato a 230-85


    Gent.ssimo Sig. Fernando,

    il riscontro di extrasistolia ventricolare se isolata e in numero limitato non rappresenta motivo di preoccupazione soprattutto se asintomatica. Nel suo caso il riscontro di TV, ossia di tachicardia ventricolare, e la presenza di dubbia ipocinesi ventricolare sinistra, ossia di una possibile riduzione della contrattilità del cuore,  meritano un approfondimento clinico e diagnostico personalizzato, pertanto le consigliamo di affidarsi ad un cardiologo di sua fiducia.

    Non esiti a contattarci per ulteriori domande.

    Cordialmente

    Dr. Marisa Varrenti

    Dr. Maria Frigerio

  • Pervietà della fossa ovale

    Pfo e mutazioni eterozicosi per trombofilia con episidi di tia e minima impronta arteria vertebrale fa rmn encefalo . E' consigliabile la chiusura del forame in quanto risultato abbastanza aperto per il passaggio evidente di molte microbolle ?


    Gent.ssima Sig.ra Giovanna,

    la pervietà della fossa ovale, presente in circa il 30% della popolazione, è considerata una possibile concausa di episodi di ischemia cerebrale.

    La chiusura, che nel 70-80 % dei casi può essere eseguita per via percutanea ponendo un device a doppio disco a cavallo del difetto, può essere indicata  nelle persone con pervietà del forame ovale ed episodi di pregressa ischemia cerebrale documentati alla Risonanza Magnetica. In ogni caso, la sua situazione deve essere valutata da persone esperte per darle un suggerimento individualizzato.

    Speriamo di aver risposto in modo soddisfacente alla sua domanda.

    In caso di ulteriori dubbi non esiti a contattarci

    Cordialmente

    Dr. Marisa Varrenti

    Dr. Maria Frigerio

  • Devo iscrivermi nella lista trapianti?

    HO AVUTO 3 INFARTI DAL 2001 AL 2014, IL MIO CUORE E^ INDEBOLITO E^HA UNA FUNZIONALITA' DEL 20% ATTUALMENTE HO AVUTO 2 EDEMI POLMONARI UNO A DISTANZA DI 4 MESI DALL^ALTRO DEVO ISCRIVERMI CON URGENZA NELLE LISTA TRAPIANTI MA ORMAI SONO ANNI CHE NESSUNO MI AIUTA A FARLO MEDICI SOPRATTUTTO CHE MI SEGUONO MI POTETE AIUTARE .......


    Gentile sig. M.P.

    Se ha 39 anni ed ha avuto il primo infarto nel 2001 ci potrebbe essere una predisposizione individuale o familiare alle malattie cardiovascolari, di cui bisogna tenere conto.

    Generalmente i medici e i cardiologi sono abbastanza sensibili di fronte a un serio problema cardiaco in un soggetto giovane come lei, pertanto potrebbero esserci diverse ragioni che fanno loro ritenere che il trapianto non sia la soluzione appropriata in questa fase della sua malattia. Infatti per fortuna non tutti quelli che hanno una frazione di eiezione molto bassa necessitano del trapianto, molti di loro possono beneficiare di altre terapie come i farmaci o particolari pacemaker o la rivascolarizzazione chirurgica o mediante angioplastica, o una associazione di tutte queste cose.

    Tuttavia a volte la grave situazione cardiaca non viene adeguatamente riconosciuta nei pazienti giovani, se ritiene che questo sia il suo caso potrebbe inviare via posta alla mia attenzione una copia (mai gli originali) della sua documentazione recente, ad es le lettere di dimissione degli ultimi ricoveri, i referti di visite recenti, ecocardiogramma, e simili, per un parere personalizzato. Oppure potrebbe sentire un altro cardiologo nelle sue vicinanze ... 

    Rimanendo disponibile per una valutazione personalizzata, cordiali saluti.

    dr. Maria Frigerio

  • Stent coronarici bms di tipo "avangarde"

    Avendo avuto nel 2010 un intervento di angio plastica coronarica non in corso di infarto con inserimento di due stent coronarici bms di tipo "avangarde" vorrei sapere le caratteristiche di questo tipo di stent nel tempo.


    Gent.ssimo Sig. Guido,

    il tipo di stent che le è stato impiantato è uno stent metallico di ultima generazione che garantisce validi risultati. 

    In ogni caso la differenza tra i diversi tipi di stent emerge entro i primi sei mesi, dopo tale periodo le differenze tra i diversi materiali tendono progressivamente a ridursi.

    Sperando di aver risposto in modo esaudiente alla sua domanda le porgo i miei più cordiali saluti.

    Dr. Marisa Varrenti

  • Patologie cardiovascolari e la donazione di sangue

    Fibrillazione atriale il 19 dicembre trattata con cardioversione. Trattamento con 1/2 flecainide da 100 mg x 3volte al dì + 1/2 asciptin a pranzo. ....domanda posso diventare un donatore di sangue....no altre patologie. Nell'ultimo anno e mezzo come se non avessi avuto nulla....faccio attivita sportiva in palestra....tutto ok gli ultimi controlli.....grazie


    Gent.ssimo Sig. Gaetano,

    i pazienti che risultano affetti da patologie a carico dell'apparato cardiovascolare, di norma non possono essere donatori di sangue. Nel  caso  di recente fibrillazione atriale, seppur trattata efficacemente,  tale possibilità viene dunque esclusa. Speriamo di averle risposto in modo chiaro e comprensibile. Non esiti a contattarci per ulteriori domande. Non risulta del tutto chiaro se la fibrillazione risale al dicembre 2014 o 2015, il che potrebbe far valutare la sua situazione diversamente. Se lo ritiene opportuno, si sottoponga a un rivalutazione cardiologica da parte di persona specializzata nel trattamento delle aritmie. 

    Cordiali saluti,

    Dr. Marisa Varrenti 

    Dr. Maurizio Lunati