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Valvola cardiaca autoespandibile impiantata per via percutanea: nuove prospettive della cardiologia interventista

Una nuova valvola cardiaca autoespandibile è stata impiantata su due pazienti presso il Centro Cardiologico A. De Gasperis da un equipe coordinata da Silvio Klugmann.

L'equipe è intervenuta con la nuova tecnica mini-invasiva applicando la vavola percutanea autoespandibile di circa 3mm. L'intervento durato 45 minuti, a paziente sveglio, garantisce un miglior decorso con miniori complicanze post-operatorie, una ridotta degenza ospedaliera e una migliore qualità di vita.

Si aprono così nuove prospettive per i malati con questa cardiopatia, che hanno una qualità e aspettaiva di vita molto bassa (non superiore a 5 anni) e che non possono più essere sottoposti a interventi cardiochirurgici.

La stenosi valvolare aortica rappresenta il 25% di tutte le patologie delle valvole del cuore ed è la più frequente nel mondo occidentale.

"Nel futuro - afferma Klugmann - pensiamo di adottare questa metodica su un numero più alto di casi", anche perchè il progressivo invecchiamento della popolazione e l'aumento delle cardiopatie sono valide premesse per la diffusa applicazione della chirurgia mini-invasiva.


Disponibile in area medici la Rassegna "Trattamento percutaneo delle valvulopatie: realtà clinica o terapia sperimentale?"

08/05/2008