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La prevenzione cardiovascolare - Linee guida ESC 2021

Nell’ambito della prevenzione cardiovascolare, la parola d’ordine delle nuove linee guida 2021 europee è “personalizzazione”: ci si è allontanati dalle indicazioni generali per ricercare un approccio su misura per ogni singolo paziente, proponendo un approccio a tre differenti step di intensità di cura che consideri anche la praticabilità su larga scala. Grande novità è lo sforzo di estendere la prevenzione anche nei confronti della popolazione anziana. Ne sono testimonianza le nuove versioni delle carte del rischio SCORE-2 e SCORE2-OP per le persone apparentemente sane che includono anche gli over 70, ormai non più escludibili considerato il progressivo invecchiamento della popolazione. Altre differenze che entrano in gioco nel calcolo del rischio cardiovascolare rispetto alla precedente edizione riguardano la provenienza geografica (dove l’Italia si colloca come Paese a rischio intermedio) e lo slancio dato al ruolo del colesterolo non-HDL, frazione lipidica dal ruolo emergente.

Inoltre le nuove linee guida stressano maggiormente l’elevato rischio cardiovascolare dei soggetti con diabete mellito, specialmente nei pazienti che presentano danno d’organo (nefropatia, vasculopatia, retinopatia, neuropatia).

Indipendentemente dal livello di rischio tutti i soggetti con diabete dovrebbero astenersi dal fumo, e cercare di controllare al meglio possibile il diabete cercando di raggiungere valori di emoglobina glicata al di sotto dei 53 mmol/mol (7%). Questo obiettivo deve essere raggiunto anche tramite l’utilizzo dei nuovi antidiabetici orali che hanno dimostrato di ridurre la mortalità nei pazienti con malattia cardiovascolare e diabete, come gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio-2 (SGLT2) e gli agonisti del GLP1.

In questi paziente è fondamentale il controllo dei valori di pressione arteriosa con target 120-130/80-85 mmHg e il controllo del profilo lipidico con target colesterolo LDL almeno <100 mg/dl che viene ulteriormente ridotto a 70 mg/dL in quelli a rischio maggiore e a 55 mg/dL se è presente danno d’organo.

Infine i soggetti che hanno già avuto un evento cardiovascolare, o che presentano una malattia aterosclerotica conclamata, sono per definizione a rischio cardiovascolare molto elevato, per cui, oltre all’astensione dal fumo ed all’ottimale controllo pressorio sarà necessario ridurre il colesterolo LDL al di sotto di 55 mg/dL ed aggiungere una terapia antitrombotica con aspirina 75-100 mg.

Assoluta novità di queste linee guida è l’introduzione dell’utilizzo della colchicina, nei soggetti ad alto rischio con fattori di rischio di difficile controllo o in caso di eventi cardiovascolari ricorrenti, per modulare la quota di rischio cardiovascolare determinata dall’infiammazione cronica di basso grado.

Infine, la riabilitazione cardiologica viene confermata pienamente come mezzo per migliorare la prognosi e dovrebbe essere eseguita sia in pazienti con sindrome coronarica acuta e cronica sia nei pazienti con scompenso cardiocircolatorio.



Autore: Dott. Marco Biolcati, Dott.ssa Valentina Giani