5x1000

La stratificazione del rischio dei pazienti con miocardite acute, nuovi dati da un registro collaborativo lombardo

Sulla più importante rivista di cardiologia, Circulation, nel mese di maggio 2018 è stato pubblicato il lavoro collaborativo: Clinical Presentation and outcome in a contemporary cohort of patients with acute myocarditis: The multicenter Lombardy registry  (Presentazione clinica e prognosi in una coorte contemporanea di pazienti con miocardite acute: il Registro Multicentrico Lombardo).

 

La miocardite acuta è un'infiammazione acuta del muscolo cardiaco, che colpisce prevalentemente i soggetti con mediana di età tra i 30 e 35 anni, e in maggior numero soggetti maschili. Da dati precedenti la miocardite acuta può rappresentare il 10% di tutte le cause per morte improvvisa cardiaca giovanile.

 

Il Registro Lombardo delle miocarditi ha incluso 443 individui con miocardite acuta raccolti retrospetticamente dal 2001 al 2017 da 19 ospedali, dove l'ospedale Niguarda insieme all'ANMCO Lombardia sono stati i promotori dello studio. L'ospedale Niguarda è stato anche l'ospedale che ha raccolto la casistica più ampia con 126 individui. Tra i promotori del registro abbiamo il dottor Enrico Ammirati e Manlio Cipriani della cardiologia 2 e il dott. Fabrizio Oliva della cardiologia 1, come presidente dell'ANMCO Lombardia all'epoca dello studio.

 

Tra i dati più importanti emersi vi sono che in circa un quarto dei soggetti la presentazione della miocardite può ritenersi “complicata” per la presenza o di disfunzione sistolica del ventricolo sinistro o per la presenza di aritmie ventricolari sostenute o peggio per la presenza di ipotensione marcata e quadro definito fulminante. In questo gruppo di pazienti si è osservato l'11% di mortalità cardiaca o necessità di trapianto di cuore nel primo anno; dove la maggior parte degli eventi sono stati durante l'iniziale ospedalizzazione.

 

Di contro un'altra informazione importante è stata che in circa il 75% dei pazienti con miocardite acuta definiti non complicati alla presentazioni (cioè con conservata funzione del ventricolo sinistro e senza aritmie maggiori o ipotensione) non vi sono stati eventi cardiaci maggiori e non hanno avuto un'evoluzione sfavorevole verso lo scompenso cardiaco nel follow up a circa 5 anni. Questo dato è decisamente confortante per i pazienti con la presentazione non complicata.

 

Inoltre ora sappiamo che i pazienti che andranno seguiti con più attenzione mostrano i segni di allerta già dal momento del ricovero o nelle prime ore dal ricovero. In questi pazienti complicati sarà più frequentemente necessario fare indagini diagnostiche più invasivi come la biopsia cardiaca, o trattamenti come l'uso di steroidi in vena.

 

Da ultimo è emerso dall'eterogeneità delle terapie somministrate ai pazienti nei differenti ospedali, come non vi sia ancora accordo sulle terapie da fornire ai pazienti con la miocardite poiché al momento non vi sono stati degli studi che hanno provato l'efficacia di un trattamento su un altro e questo sarà il prossimo passo da fare nel campo delle indagini cliniche per curare la miocardite acuta.

 

30/05/2018